
Il funerale si svolgerà oggi alle 15.15 proprio nella chiesa della sua San Martino (Fe).
Sarà difficile passare davanti al campo da calcio di San Martino e non cercare con gli occhi Bruno Fratta “Il Presidente” con il cappello in testa e gli occhiali che lo contraddistinguevano, indaffarato a spegnere le luci, cercare i palloni e controllare che tutto fosse in ordine prima di chiudere i cancelli… È bello ricordarlo così, in quello che è stato il suo mondo e la sua quotidianità per 53 anni. Il Presidente del San Martino calcio, domenica mattina 4 giugno se ne è andato, improvvisamente e inaspettatamente.
Lui conosceva tutti e tutti lo conoscevano. Era un punto di riferimento per chi aveva bisogno, disponibile e sempre pronto allo scherzo. In questi giorni “i suoi “giocatori ed ex giocatori, i membri dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e quelli che conservano di lui un bel ricordo gli hanno dedicato post sui social e articoli sui giornali per ringraziarlo dei bei momenti che con lui avevano trascorso e della passione che con il suo operato aveva trasmesso. A lui avrebbe fatto piacere questa manifestazione di affetto, e leggendola avrebbe sicuramente anche scherzato dicendo qualche battuta come era solito fare.
Bruno Fratta si era dimostrato più forte delle avversità della vita. Si considerava “miracolato” e raccontava fiero le traversie che lo avevano colpito nelle varie fasi della sua vita e che con l’aiuto della fortuna superato, Covid compreso.
Il suo impegno continuo non si limitava però al mondo del calcio.
Bruno Fratta si era reso testimone e portavoce dell’atrocità della guerra che aveva vissuto sulla propria pelle, quel giorno del 19 aprile 1945 nel quale durante l’operazione dello “spezzonamento” di San Martino, una scheggia lo ferì per sempre, lasciandolo orfano e invalido di guerra. Proprio per questo, in questi anni aveva deciso di recarsi nelle scuole per parlare ai giovani e portare la sua testimonianza, raccontando la sua storia agli studenti in modo che capissero le atrocità e le conseguenze della Guerra, ma soprattutto insegnando loro il perdono. Nelle sue testimonianze ha sempre ricordato ai giovani che odiare non porta a nulla se non ad altre guerre. Iscritto alla Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, dal 28 febbraio 1946 quale invalido, dopo essere stato Consigliere della sezione di Ferrara, negli anni 90 diventa dirigente dell’Associazione, fino a maggio 2012 quando venne eletto Presidente Provinciale dell’ANVCG, sezione di Ferrara, riconfermato poi nel 2017 e nel 2021. Con lui scompare un testimone prezioso di un pezzo di storia e un’istituzione per il paese.
Con il suo impegno aveva ottenuto una posizione lavorativa dignitosa che dal 1960 fino alla pensione lo aveva visto operare presso l’Ispettorato del lavoro, permettendogli di ottenere il titolo di “Cavaliere del Lavoro”, sempre circondato dall’amore della sua famiglia che lo ha onorato tutta la vita.
A San Martino mancherà la sua figura “combattiva” e il suo sorriso sincero. Chi raccoglierà il testimone delle sue passioni, lo faccia onorando la sua memoria e portando avanti i suoi principi come merita.
Il funerale si svolgerà oggi alle 15.15 proprio nella chiesa della sua San Martino (Fe).