
La città estense nel 2019 si era posizionata al 64° posto
E’ uscita la classifica che in molti aspettano per scoprire come si posizioni la propria provincia nella classifica sulla qualità della vita annualmente pubblicata da Il Sole 24 Ore. Quest’anno Ferrara si posiziona al 34° posto con 521,25 punti. Rispetto all’anno scorso la città estense conquista 30 posizioni: nel 2019 si era posizionata infatti al 64° posto per la qualità della vita.
La classifica sulla qualità della vita premia Bologna, al primo posto, che guadagna ben 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna. Ben 5 su 9 si incontrano tra le prime venti: oltre al capoluogo, Parma (8ª), Forlì-Cesena (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª).
Bologna è prima in livello di Ricchezza e Consumi, quarta in Affari e Lavoro, seconda in Ambiente e Servizi, terza in Cultura e Tempo Libero. Di contro non brilla per Sicurezza e gestione della giustizia (106ª). In particolare, Bologna si piazza ai primi posti non solo per reddito, consumi delle famiglie, depositi bancari, start up e opportunità di lavoro, ma anche per l’offerta culturale, sportiva, ricreativa, sanitaria e formativa. Anche in pieno Covid tra Usca (le Unità speciali di continuità assistenziale), posti letto in terapie intensive e Covid hotel non è mai finita in affanno; ha il più alto tasso di scolarizzazione in termini di diplomati ed è tra i primi posti per la formazione continua. Così si distingue per indice di trasformazione digitale e diffusione di Internet veloce. Di contro non brilla per sicurezza e gestione della giustizia: è nella parte bassa della graduatoria nazionale per denunce di furti, estorsioni, frodi, violenze sessuali, comune denominatore di molte città universitarie con un’alta presenza di fuorisede.
L’Emilia-Romagna vanta numerosi primati: è prima in Italia per occupazione femminile (67%), per tasso di internazionalizzazione (oltre 11mila euro di export pro capite), per copertura a banda larga di piccoli comuni e scuole. Nella classifica delle regioni l’Emilia-Romagna occupa il quarto posto ma solo perché davanti ha i tre territori a statuto speciale del Nord, che godono di autonomia di strategie e spesa. E se non fosse per Rimini che – a causa del crollo del turismo e dell’alto tasso di criminalità – fa un tonfo dal 17° al 36° posto, tutte le altre province recuperano posizioni in graduatoria, con Ferrara, storicamente l’area più fragile e povera della regione, che recupera addirittura 30 gradini.
Bologna, scalando la classifica, ha conquistato 13 posizioni e raggiunto la prima posizione, scalzando Milano (prima nel 2019) che invece scende alla 12esima posizione. Al secondo posto si posiziona Bolzano e la terza classificata è Trento.
Posizionamento di Ferrara per indicatori
- Per la categoria “ricchezza e consumi” la provincia di Ferrara si colloca al 31° posto (posizione 2019: 23° posto).
- Per la categoria “affari e lavoro” Ferrara si aggiudica il 60° posto (posizione 2019: 38° posto).
- Per la categoria “ambiente e servizi” Ferrara si trova all’19° posizione (posizione 2019: 80° posto).
- La categoria “demografia e società” vede Ferrara al 67° posto (posizione 2019: 106° posto).
- Per “giustizia e sicurezza” la provincia compare al 86° posto (posizione 2019: 30° posto).
- La categoria “cultura e tempo libero” colloca Ferrara al 33° posto (posizione 2019: 38° posto).
La classifica 2020 de Il Sole 24 Ore
L’obiettivo dell’edizione 2020 – che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati al 2020 in base agli ultimi dati disponibili – è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori. L’impostazione della ricerca conferma le sei aree tematiche di analisi che fotografano la complessità della vita nelle province italiane.
Con una scelta di campo importante: all’interno di queste aree sono stati inseriti 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale. Tra questi nuovi parametri, ad esempio, ci sono i casi Covid in rapporto alla popolazione, l’unico indice il cui punteggio è stato pesato maggiormente nella determinazione della classifica finale proprio per testimoniare l’eccezionalità di questi mesi sulla vita quotidiana di tutti gli italiani.
L’effetto Covid in 25 indicatori
Per comprendere meglio l’impatto della pandemia che ha sconvolto il 2020 – e inevitabilmente ha influito sulla la qualità della vita nelle province – l’indagine del Sole 24 Ore propone anche un focus su 25 indicatori, aggiornati tra il 30 giugno e ottobre di quest’anno. Tra questi: il Pil pro capite; le ore di cassa integrazione autorizzate; il Reddito di cittadinanza; i decessi e le nascite; le iscrizioni e le cancellazioni all’anagrafe e al registro imprese; il numero di bar e ristoranti; la litigiosità in tribunale.
Dall’analisi dei 25 parametri emerge la profondità della crisi economica e sociale, per ora tenuta a bada da ammortizzatori, contributi e ristori statali. Il Reddito di cittadinanza, per esempio, aumenta nelle grandi metropoli e al Sud: a Milano, dove gli assegni sono poco meno di 13 ogni 1.000 abitanti, tra dicembre 2019 e agosto 2020 ne sono stati emessi il 40,3% in più. A Napoli e Palermo si tocca quota 49 e 51,5 contributi ogni 1,000 abitanti, in salita del 36% e del 33,2 per cento. Tra gennaio e settembre 2020, invece, le ore medie di cassa integrazione autorizzate sul territorio nazionale per ciascuna impresa sono salite del 5.975,21 per cento, con la situazione aspra in tutte le province d’Italia.
Alcune aree hanno incrementato la spesa sociale per rispondere a bisogni come l’assistenza domiciliare e il trasporto di anziani e disabili. Lo rilevano i primi dati comunicati alla banca dati Siope (anche se bisognerà aspettare i bilanci consuntivi): Bologna registra un aumento pro capite del 53,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ci sono, tuttavia, territori in cui, tra gennaio e giugno, la spesa sociale sembrerebbe calata molto rispetto allo stesso periodo 2019.
Il dinamismo imprenditoriali, poi, caratterizza alcuni territori più inclini a cogliere le opportunità anche nella pandemia. In particolare, a Lecco (+30,77%), Prato (+29,69%), Brindisi (+26,61%), e Matera (+26,23%) sono aumentate le imprese che fanno e-commerce, mentre il boom di start up si registra a Imperia (+200%), Viterbo (+66,67%), Arezzo(+54,55%) e Siena (+50%).
Focus sul digitale con 10 parametri: chi eccelle nella svolta digitale
L’analisi dei dati territoriali 2020 presenti nella Qualità della vita permette di rilevare – attraverso un’ulteriore selezione di dieci dei 90 indicatori – i divari esistenti nel Paese sul fronte dell’evoluzione digitale, che ha registrato una spinta senza precedenti e rappresentato un’àncora di salvezza per tanti settori, diventando un asset sempre più importante per il futuro. La geografia dell’Italia digitale, però, non è per niente scontata. E l’arrivo del virus non ha trovato tutti pronti allo stesso modo. Tra i primati si rileva Firenze, premiata dall’indice di trasformazione digitale elaborato dal Forum Pa, mentre Viterbo è in testa per il numero di Spid erogate ogni mille abitanti, Monza e Brianza per la quota di enti pubblici che si affidano alla piattaforma unica Pago Pa e, infine, Milano per l’incidenza di imprese che fanno e-commerce sul totale.
Per la prima volta accessibili e scaricabili online i dati raccolti per elaborare le classifiche
Per la prima volta in trentuno edizioni della Qualità della vita verranno pubblicati i dati raccolti quest’anno per elaborare le classifiche: un contributo di valore che Il Sole 24 Ore vuole dare a chiunque legge nei numeri tendenze e correlazioni per “misurare” la crisi economica e sociale in corso, allo scopo di orientare al meglio i processi decisionali.
Tutti i 90 indicatori, in particolare i dati alla base dei punteggi attribuiti dalla redazione, e i trend relativi ai 25 parametri utilizzati per raccontare l’effetto del Covid sui territori saranno per la prima volta accessibili e scaricabili online su qualitadellavita.ilsole24ore.com con mappe interattive e pagelle per ogni città. I dati saranno disponibili in formato machine readable per consentirne il riuso e la rielaborazione (eccetto l’uso commerciale), in una pagina GitHub del Sole 24 Ore – https://github.com/IlSole24Ore – e riutilizzabili dalla comunità di cittadini, ricercatori, media e decisori. Si tratta di dati raccolti da fonti istituzionali o forniti alla redazione da realtà certificate.