
Giovedì 13 luglio ore 15:00 Aula magna Drigo
Fer_MaTi al Po è il risultato dell’impegno collettivo di una cinquantina di studentesse e studenti del Corso di Progettazione culturale per turismi sostenibili tenuto dal prof. Gianfranco Franz all’interno del Corso di Laurea in Manager degli Itinerari Culturali del Dipartimento di Studì Umanistici dell’Università di Ferrara.
Per anni i temi dell’economia prodotta dal turismo culturale nelle città di Ferrara e di Mantova, la questione della valorizzazione dei territori e dei centri urbani minori, l’importanza di un’ atmosfera urbana creativa favorita anche dalla lunga tradizione di eventi culturali, festival, mostre che caratterizza le due città protagoniste, la rilevanza della nicchia turistica enogastronomica e la progressiva crescita del cicloturismo, nicchia di cui tanto si è parlato anche grazie alla promozione del Progetto VenTo a partire dal 2012 sono stati al centro dell’attività didattica di chi scrive sia per il corso di laurea di Scienze del turismo, sia per quello in lingua inglese in Economics, Management and Policies for Global Challenges del Dipartimento di Economia e Management.
Dopo la grande siccità del 2022 è quindi venuto naturale occuparsi del Grande Fiume non per gli aspetti tecnico-scientifici o naturalistici, che sono preponderanti e fondamentali, ma attraverso la chiave interpretativa del potenziale di sviluppo locale sostenibile che una valorizzazione turistica del Po potrebbe garantire a territori spesso in sofferenza e in declino, sociale, economico e demografico.
La mappa di quasi 6 metri per 2 (che con poche risorse potrebbe evolversi in una mappa interattiva e in un GIS) e la presentazione che sarà mostrata dagli studenti intendono raccontare il Po e i suoi territori attraverso una chiave interpretativa multidisciplinare che, come in un grande diorama, propongono l’invenzione di una nuova destinazione turistica.
Mappa e Canva integrano la centralità dei patrimoni culturali e architettonici con quelli della straordinaria biodiversità custodita nel Grande Delta (da Mantova a Ferrara, comprendendo i territori del Po delle province di Reggio Emilia e di Modena e, soprattutto, quelli di Rovigo) e li arricchiscono di temi culturali come letteratura, fotografia e cinema, mettono al centro la rilevanza degli eventi e delle mostre che contraddistinguono da decenni le due città patrimonio UNESCO, mostrano la straordinaria varietà eno-gastronomica, spesso trascurata da un marketing stanco e invecchiato, concentrato su brand ormai globali, troppo raccontati, quindi svuotati di potenziale
attrattivo (Parmigiano, Grana Padano o prosciutto), parlano dei turismi possibili, come quello fluviale mai sostenuto a sufficienza, quelli sportivi, i turismi lenti (i cammini, le ippovie e le ciclovie) e i nuovi turismi di relazione e di prossimità, ricordano l’epopea della pesca allo storione e la produzione di caviale del Po, via via scomparsi alla metà del secolo scorso ma oggi ripristinabili grazie agli studi scientifici condotti dalle università di Parma e di Ferrara.
Infine, la mappa suggerisce il racconto, fino ad oggi quasi ignorato, delle duchesse estensi e gonzachesche, a partire proprio da Isabella d’Este, il primo trait d’union fra due famiglie e due città: in un’epoca di assurdi femminicidi e di sacrosanta rivendicazione del ruolo e dei diritti delle donne, narrare la vita di donne certamente privilegiate ma costantemente tenute in ombra dalla storiografia malgrado il loro ruolo non banale, la loro cultura, l’eleganza, il mecenatismo e il collezionismo artistico, la capacità di governo quando alcune di esse furono chiamate a farlo, si rivela occasione per inventare un brand turistico e culturale del tutto innovativo e di sicuro richiamo.
Fer_MaTi al Po vuole anche far riflettere sulla necessità che tutti i territori considerati lavorino insieme, superando i tipici campanilismi e i limiti amministrativi (3 regioni, 5 province, 2 parchi regionali del Delta a cui si aggiungono i parchi del Ticino, del Secchia e altri ancora), com’è accaduto, per fortuna, con i MaB UNESCO Delta del Po e Po Grande; superando anche la sciocca e anacronistica competizione fra città e territori limitrofi.
Questà iniziativa è anche un messaggio per dire, in modo leggero e irriverente, che Mantova, Ferrara e Rovigo sono intrinsecamente diverse dai territori, dalle genti e dalle economie delle rispettive regioni di appartenenza mentre sono assai più simili fra loro da molteplici punti di vista: geografico, antropologico, economico e paesaggistico. Immaginare e pianificare un turismo sul e del Po, valorizzando i centri e i patrimoni ‘minori’, diventa oggi lo strumento per innovare e produrre nuove alleanze territoriali all’insegna di cultura, storia e bio-diversità umana e naturale; e anche per proteggere con maggiore efficacia un fiume sofferente, sfruttato fino all’abuso.