
Sul ritorno in classe dell’11 gennaio interviene la Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna
“È inaccettabile che si continui a cambiare idea ogni settimana: sono mesi che studenti e studentesse vengono lasciati nella più totale incertezza. Gli studenti chiedono un rientro in presenza in condizioni di sicurezza e chiarezza sui tempi e sulle modalità”, afferma Veronica La Greca, Coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Emilia-Romagna.
“Bisogna affrontare i problemi strutturali che affliggono la scuola da troppo tempo. Pensiamo agli edifici scolastici che non hanno spazi sufficienti e adeguati, alla carenza di organico rispetto al personale, al sistema di trasporto pubblico, ma non solo.
In questa fase di emergenza sanitaria, è fondamentale anche potenziare gli strumenti di prevenzione del contagio nelle scuole a partire dai dispositivi di protezione fino al tracciamento. A chi ci governa diciamo: serve un piano chiaro per la scuola per i prossimi mesi e investimenti strutturali. L’istruzione deve essere rimessa al centro, non solo a parole: non è più rimandabile”, continua La Greca.
La Rete degli Studenti dell’Emilia-Romagna lancia un appello alle istituzioni a tutti livelli per chiedere di essere coinvolti nelle decisioni: “studenti e studentesse rappresentano un soggetto fondamentale della scuola e non solo. Chiediamo di essere ascoltati: il nostro punto di vista conta”.
“Come rappresentanti degli studenti ci siamo impegnati negli ultimi mesi a monitorare la situazione scolastica, sia durante le settimane di presenza, che nelle ultime di didattica a distanza. La difficoltà non è soltanto su edilizia e trasporti, è preoccupante anche il tema dell’abbandono scolastico. A tutte e tutti deve essere garantito il diritto ad un’istruzione di qualità”, dichiara Giulia Troiano, Presidente del Coordinamento Regionale delle Consulte provinciali degli studenti Emiliano-Romagnoli.
“Siamo stanchi di subire decisioni che ci vengono calate dall’alto: per questo come rappresentanti degli studenti chiediamo di poter dire la nostra in questa fase così difficile per la scuola e per il Paese“.