
Il direttore sanitario Ciotti ha esposto i dati sui contagi nella provincia, la stima considerando i molti asintomatici non accertati
Spinto dalla variante Omicron il virus si diffonde a velocità esponenziale anche in provincia di Ferrara. Basti pensare che dal 13 dicembre al 2 gennaio i positivi sono triplicati superando i 3600 in una settimana. Con quali conseguenze su ospedali, sistema tracciamento, quarantene?
Nell’ultima puntata del format web settimanale a cura di Ausl Fe, Salute Focus Ferrara, Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Ferrara, Clelia De Sisti, direttrice della Sanità Pubblica, Roberto Bentivegna, direttore della Direzione Medica di Presidio Ausl Ferrara e Annalisa Califano medico igienista Dip. Sanità Pubblica Ausl Ferrara hanno esposto il punto della situazione.
Crescita esponenziale e costante dunque anche in provincia di Ferrara, e numeri mai visti con una media giornaliera settimanale di 551 casi (nella terza ondata si era arrivati al massimo a 300) con punte di oltre 800 casi al giorno – oggi sono 907, ndr -, e un’incidenza attuale di 1.000 casi per 100mila abitanti.
“Considerando i molti asintomatici non accertati – ha messo in evidenza il direttore sanitario Emanuele Ciotti – in questo momento potremmo avere circa il 2% della popolazione ferrarese con infezione da Covid in atto”.
Numeri determinati in gran parte, verosimilmente, dalla variante Omicron che su territorio nazionale è tra il 30-40% e determina una grandissima diffusione del virus, mettendo in difficoltà non solo i servizi sanitari ma anche molti altri servizi essenziali.
“È vero che, stando ai dati che si stanno consolidando su Omicron, questa variante ha una ridotta patogenità infiammatoria e degenerativa sui polmoni ma – ha spiegato ancora Ciotti – rimanendo più sulle vie aeree determina una grossissima diffusione del virus attraverso l’aerosol. Ecco perché è ancora più importante in questa fase l’uso delle mascherine Ffp2”.