Fabrizio Corazza direttore ostetricia di Cento
Fabrizio Corazza direttore ostetricia di Cento

Novantasei operatori saranno vaccinati entro sera

Novantasei tra operatori aziendali del territorio centese, dell’ospedale, medici di base e pediatri di libera scelta, da questa mattina sono a vaccinarsi presso le due postazioni ambulatoriali dell’Ospedale SS. Annunziata. All’avvio delle operazioni hanno voluto intervenire il direttore generale Monica Calamai e Fabrizio Toselli, Sindaco di Cento, accompagnati da tutte le direzioni sanitarie e infermieristiche ospedaliere e di distretto. Prima a vaccinarsi la dott.ssa Sabrina Dalla Vecchia, pediatria di Cento; tra i primi a vaccinarsi anche Sandro Melloni, medico di famiglia del centese, padre di Noemi il primo medico a vaccinarsi in occasione del Vaccino-Day del 27 Dicembre scorso all’Ospedale di Cona di Ferrara. L’attività di vaccinazione proseguirà incessante nelle settimane e mesi a seguire. 

Dopo l’avvio della campagna vaccinale contro il Covid, iniziata il 31 dicembre 2020, in cui è stata data la precedenza agli operatori sanitari impegnati nell’assistenza ai pazienti Covid, ora si è passati alla fase che interessa tutti gli operatori del settore socio-sanitario provinciale. Da Mercoledì 6 Gennaio, infatti, la vaccinazione è disponibile per tutti gli operatori delle due aziende sanitarie ferraresi e a seguire per tutti gli operatori interessati.

Le vaccinazioni attualmente sono presso l’Ospedale di Cona e l’Ospedale del Delta e, da oggi giovedì 7 Gennaio all’Ospedale di Cento. Lunedì 11 Gennaio sarà attivo un quarto punto alla Cittadella della Salute S. Rocco di Ferrara.

L’adesione al vaccino, identificato come prioritario dal personale aziendale, conferma la consapevolezza del ruolo sociale svolto con necessario e sempre dimostrato senso di responsabilità verso la comunità per proteggere sia gli operatori sanitari che lavorano a contatto con i pazienti sia i pazienti stessi e le famiglie.

L’immunizzazione degli operatori sanitari è, infatti, un aspetto importante per tutte le strutture sanitarie perché risponde a tre fondamentali esigenze di sanità pubblica: proteggere l’operatore dal rischio professionale di carattere infettivo; garantire l’operatività dei servizi assistenziali, salvaguardando la continuità, qualità e sicurezza delle prestazioni erogate durante l’epidemia; infine, non ultimo, proteggere le persone – e famiglie – che si rivolgono ai servizi sanitari, la cui fragilità rende maggiormente esposte alle infezioni.