I Gruppi consiliari di PD, Azione Civica e Gente a Modo hanno presentato un’interpellanza al Sindaco Fabbri

È stata depositata questa mattina, lunedì 23 novembre, un’interpellanza al Sindaco di Ferrara Alan Fabbri affinché valuti la revoca del Vicesindaco Nicola Lodi (ex art. 46 comma 4 del T.U.E.L.). L’interpellanza è stata presentata dai Gruppi Consiliari che costituiscono l’opposizione in Consiglio Comunale: PD, Azione Civica e Gente a Modo.

L’interpellanza sottolinea le varie vicende giudiziarie del Vicesindaco Nicola Lodi, “riportate dai media locali e grazie alle quali più volte Ferrara è arrivata alla ribalta nazionale, vicende concluse con patteggiamenti di pena, come per il reato di furto, sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, usurpazione di funzioni pubbliche, violazione colposa dei doveri di custodia di cose pignorate, manifestazione non autorizzata”. Fra i motivi anche il pignoramento a cui è sottoposta l’indennità da Vicesindaco di Lodi, dal febbraio 2020, “per un un debito contratto con l’Agenzie delle entrate per un ammontare di euro 49.229,06, oltre che per un debito di 7 mila euro maturato con un avvocato e euro 13.544,89 con una cittadina ferrarese”. Nei giorni scorsi, inoltre, un ulteriore fatto si è unito alla lista di motivazioni: “la conferma in Cassazione della condanna penale per omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei propri dipendenti, quando Lodi era titolare del salone ‘Acconciature Nicola’”.

All’interno dell’interpellanza viene poi sottolineato che fra le motivazioni della condanna appena citata sono riportate le seguenti considerazioni: “Quanto al trattamento sanzionatorio, le modalità (nove mesi consecutivi di omessi versamenti), la gravità del danno cagionato, l’intensità del dolo e dei motivi del delinquere (l’imputato ha evidentemente agito per motivi di lucro), nonché la personalità dell’imputato, valutata anche alla luce dei precedenti penali risultanti dal certificato penale, sono tutti elementi che consentono di condividere la pena così come inflitta in primo grado (…)”. Inoltre, – ome riportato da articoli di stampa locale – si evince che il giudice non abbia concesso ulteriori benefici oltre alla già ottenuta sospensione condizionale, “in considerazione della non incensuratezza dell’imputato e della gravità del fatto commesso, ritenendosi, peraltro, che la concessione del beneficio della non menzione non favorisca il ravvedimento dell’imputato e, anzi, abbia l’effetto contrario.”

I tre Gruppi Consiliari ritengono che tali motivazioni portate per giustificare una condanna “tratteggiano un atteggiamento spregiudicato di reiterazione di comportamenti penalmente rilevanti”, e ricordano “che contravvenire alle norme che attengono al pagamento delle imposte, fondamento del principio solidaristico declamato dalla Costituzione è ancora più grave se messo in atto da chi amministra e concorre al governo della Cosa Pubblica” e che “lucrare sui diritti dei lavoratori, dove il lavoro è elemento fondante della nostra Repubblica, è atto odioso, lesivo dei valori capisaldi della coesione sociale della comunità”.

Ciò che motiva la richiesta di revoca del Vicesindaco è l’inconciliabilità con la carica di Amministratore pubblico per “una persona condannata per comportamenti che violano le più elementari norme che regolano la convivenza, la coesione sociale e la sicurezza della comunità ferrarese”.

PD, Azione Civica e Gente a Modo hanno dunque interpellato il Sindaco Alan Fabbri al fine di conoscere “se non ritiene che i tratti della personalità del sig. Nicola Lodi, così come rappresentati dai Giudici d’appello richiamati nel considerato, siano incompatibili con l’incarico di Vicesindaco, valutato anche che con le deleghe assegnate, dovrebbe rappresentare esempio del rispetto e della promozione dei principi di legalità nei confronti della comunità ferrarese”. E chiedono al Sindaco di Ferrara “se non ritenga, alla luce di quanto esposto in narrazione, di procedere con la revoca dell’incarico di Vicesindaco e di Assessore del sig. Nicola Lodi, ai sensi dell’art.46 comma 4 del T.U.E.L”.