Celebrazione per il 90° anniversario della scomparsa di Boldini

Ieri il via alle iniziative che proseguiranno per tutto il 2021

Ieri, 11 gennaio 2021, nel giorno dell’anniversario della morte di Giovanni Boldini (scomparso a Parigi l’11 gennaio 1931) sono ufficialmente iniziate le celebrazioni per i 90 anni della scomparsa dell’artista, una serie di iniziative che si protrarrà per tutto il 2021.

A deporre una corona di fiori donata da Amscef sulla tomba del pittore ferrarese si sono trovati nella giornata di ieri i vertici della Fondazione Ferrara Arte, del Comune di Ferrara e della Holding Ferrara Servizi insieme a diversi rappresentanti del Comitato di Studio per le celebrazioni Boldiniane.

L’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, ha voluto ricordare l’attaccamento di Giovanni Boldini per Ferrara, un legame rimasto fortissimo anche nel corso della sua affermazione a Parigi, tant’è che l’artista aveva chiesto espressamente di essere sepolto nella città natale.

Presso la Certosa estense sono presenti sia il mausoleo progettato, su volontà della vedova Emilia Cardona, dagli ingegneri Costantin Kogevin e Carlo Savonuzzi, sia la tomba realizzata dallo studio Del Monaco e Zigola, inaugurata nel 1983 per accogliere le spoglie dell’artista traslate dal primo monumento.

Vittorio Sgarbi alla celebrazione per il 90° anniversario della scomparsa di Boldini

Vittorio Sgarbi, presente all’evento nella sua duplice veste di Presidente della Fondazione Ferrara Arte oltre che di Presidente del Comitato di Studio per le celebrazioni del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini, ha voluto promuovere un’idea dell’architetto Andrea Malacarne, consistente nel ricollocare il sarcofago di Boldini presso il mausoleo a seguito degli interventi di recupero che sono stati compiuti nel corso degli ultimi anni.

Si è parlato anche degli elementi cardine che hanno permesso a Boldini di raggiungere una fama europea, a cominciare dall’idea di movimento, di colore e di disegno, così come sottolineato dal Direttore del Comitato, Tiziano Panconi. “Boldini è stato spesso accusato di avere uno stile retrogrado per l’epoca. Lui invece era un pittore estremamente ambizioso e impareggiabile: studiava il passato per proiettarlo nell’infinito“.

Il Direttore della Fondazione Ferrara Arte Pietro Di Natale ha poi ricordato l’ulteriore imminente iniziativa legata a queste celebrazioni, pur nelle incertezze legate allo svolgimento degli eventi in concomitanza dei DPCM governativi attualmente in fase di valutazioni.
Sabato 30 gennaio presso la Sala dei Comuni del Castello Estense, sarebbe infatti prevista l’inaugurazione di una piccola ma preziosa esposizione dedicata alla genesi del ritratto femminile.
Il titolo della mostra è “Boldini. Dal disegno al dipinto. Attorno alla Contessa de Leusse”.

Si tratta di un percorso costruito attorno al dipinto depositato da un collezionista presso le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara – ha precisato Pietro Di Natale – il quadro che ritrae la Contessa de Leusse seduta, realizzato nel 1889 circa, quando Boldini risiedeva stabilmente nella capitale francese, dove, già da alcuni anni, si era affermato come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale. Accanto al ritratto saranno presenti sedici disegni della raccolta del Museo ferrarese, alcuni mai esposti sinora, raffiguranti studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili, due dipinti degli anni maturi (Il nudino scattante; La contessa Saffo Zuccoli), un autoritratto all’acquerello, due notevoli incisioni e lo straordinario ritratto dell’artista in bronzo eseguito da Vincenzo Gemito”. La mostra è anche l’occasione per inaugurare la Sala dei Comuni quale ulteriore spazio espositivo ferrarese che assumerà ancora più importanza nel corso della chiusura per lavori di Palazzo dei Diamanti.

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