Post adolescence, Federica Sasso

2 weekend, 19 Mostre, 6 luoghi suggestivi, workshop, incontri con gli autori… Dal 25 al 27 settembre e dal 2 al 4 ottobre mostre fotografiche in edifici riaperti per l’occasione

Errante è il tema della 4° edizione di “Riaperture”, il festival capace di far percorre ai partecipanti le strade, le piazze per raggiungere luoghi dimenticati della città di Ferrara, solo per raggiungere la tappa successiva, il prossimo edificio riaperto, le prossime mostre… Il festival torna dal 25 al 27 settembre e dal 2 al 4 ottobre con il solito fitto programma, tra mostre e appuntamenti, rimodulato solo nel rispetto delle norme sanitarie oggi in vigore.

Errante è colui che attraversa spazio e tempo“. Riaperture Photofestival Ferrara 2020 è un festival errante per definizione, che attraverso l’obiettivo della fotografia, esorta i visitatori a percorrere strade con occhi nuovi, permette loro di entrare in spazi inaccessibili, perduti, e quest’anno ha visto correre il proprio appuntamento lungo il calendario, da marzo ad oggi.

19 mostre per 6 luoghi

Human flow, Ai Weiwei

Importanti nomi internazionali a partire da Fausto Podavini, con il premiato progetto MiRelLa, Ai Weiwei, Rena Effendi, Gregg Segal, Francesca Leonardi, Liza Ambrossio, Federica Sasso, Karymava Hulnaza, Gabriele Cecconi, Yannick Fornacciari, Paola Rossi, Marta Viola, Danilo Torre, Marco Marucci, Emile Ducke, Aleksey Kondratyev, Michele Lapini, ma anche i vincitori del World Water Day Photo Contest 2020, concorso benefico organizzato da Lions Club Seregno Aid in cooperazione con Nazioni Unite – Un Water e Lions Acqua per la vita Onlus, e del Concorso Errante 2020.

Riaperture Photofestival vuole sfidare sé stesso, portandoci ad errare lungo un percorso fotografico complesso, mai definitivo, ma che possiede, nell’apparente assenza di un tracciato predeterminato, un obiettivo limpido: indagare e scoprire. Indagare e scoprire i luoghi e le storie, le realtà e le immaginazioni, le persone e gli edifici, le domande e le risposte, le illusioni e le certezze.

Il solito sentiero porterà i visitatori a spostarsi tra le vie cittadine per riscoprire luoghi spesso dimenticati. Il solito quartier generale, Factory Grisù, sarà sede di esposizioni e talk per un programma colmo di iniziative. Con immenso piacere si tornerà a sbirciare all’interno della Ex Caserma ‘Pozzolo del Friuli’ e della sua Cavallerizza, ma anche della Chiesa di San Giuliano. New entry per l’anno 2020 Palazzo Zanardi, lo storico ex Assessorato alla Cultura cittadino e la Chiesa di San Paolo a seguito del restauro.

Non mancheranno i workshop: 26 e 27 settembre, sarà il turno della fotografia documentaria Lina Pallotta, mentre 3 e 4 ottobre è atteso il pluripremiato Francesco Comello. Confermati anche i tradizionali incontri presso Factory Grisù, i Caffè con l’Autore e le visite guidate.

Per tutti gli eventi collaterali è gradita e consigliata la prenotazione tramite mail a info@riaperture.com: il numero dei posti disponibili sarà ridotto a 130 per la normativa anti Covid-19. Sarà obbligatorio l’utilizzo della mascherina all’interno dei luoghi.

La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa culturale “Errante – Riaperture Photofestival Ferrara 2020”

Riaperture, per la sua quarta edizione, celebra il pellegrinaggio senza meta, svelandosi nell’intimo della sua essenza. Sotto la lente delle sue fotografie va in scena uno spirito inquieto, mai stanco di indagare, mutevole nella ricerca, cosparso di polvere e luce.

Ancora una volta, Riaperture invita a compiere un viaggio nei luoghi delle metamorfosi del tempo e dello spazio, per scrivere nuove storie e vivere nuovi attimi, lasciandosi trasportare dall’emozione e dai sensi, verso l’ignoto.

Abbiamo iniziato a preparare la 4° Edizione del Riaperture PhotoFestival Ferrara – raccontano gli organizzatori – quando ancora l’emergenza sanitaria era solo una suggestione per film o libri, ed invece ci siamo dovuti spostare sul calendario già tre volte, passando dalle nostre solite date di fine marzo – inizio aprile, ad un tentativo di riprogrammazione a metà giugno, fino alle date che, incrociando le dita, vedranno dar luce a questa edizione “Errante” il 25/26/27 settembre e 02/03/04 ottobre 2020.
Ci siamo chiesti se non fosse il caso di annullare il festival in questo 2020, come altri festival hanno legittimamente fatto, rimandando tutto al 2021, ma dopo molte riflessioni e confronti abbiamo pensato che fosse davvero importante realizzarlo nonostante le limitazioni, le prescrizioni e i timori legati al Covid-19.
É importante perché organizzare un festival di fotografia significa dare un valore fondamentale alla cultura: far sì che sia promotrice di condivisione di storie e immagini, di luoghi e persone.
Abbiamo cambiato le nostre abitudini in attesa di una soluzione definitiva all’emergenza sanitaria, ma crediamo sia importante continuare a promuovere la cultura e far ripartire un mondo ad essa legato. La cultura è pane per le nostre menti e ci permette di rimanere attenti verso tutto ciò che ci circonda.
Partecipando a Riaperture PhotoFestival, visitando città e luoghi della stessa, ammirando fotografie e mostre, e anche fruendo dei servizi che la città offre, significa sostenere la cultura e gli eventi culturali, dando un segnale concreto anche verso il futuro.
Naturalmente il festival è stato rimodulato affinché si possa svolgere in piena ed assoluta sicurezza, senza rischi per i visitatori, che anche grazie a Riaperture potranno uscire dalle mostre portando con sé la bellezza delle storie raccontate in immagini invece delle preoccupazioni con le quali ci si sta misurando in questi mesi“. 

RIAPERTURE è un’associazione di promozione sociale fotografica. Fondata nel giugno 2016 a Ferrara da fotografi professionisti e semplici esseri umani, vuole fare luce sugli ingranaggi nascosti della fotografia e quindi del nostro vivere. 
RIAPERTURE si fa portatrice di un concetto di fotografia che smantelli l’architettura  dei like, dei numeri, delle visualizzazioni, della diffusione, per ritornare a parlare di sé, prima  di tutto, e riaprire quella faccenda che non dovrebbe mai assopirsi: la cultura che sia  urgenza, che serva a creare disordine interiore, per spingerci a voler poi mettere a posto.  Riordinare, risistemare, riaprire la realtà: fisica, mentale, universale. E l’approccio scelto per concretizzare questo percorso è fatto attraverso scelte espositive originali, genuine,  personali. RIAPERTURE non vuole rivolgersi quindi soltanto ad appassionati di fotografia, ma cerca di mettere in contatto persone curiose, che non si lasciano stare. Di far interagire con l’esperienza diretta avuta dal fotografo, all’interno di luoghi che si mettono in gioco, abbracciando una funzione diversa dall’originaria: esporre, accogliere, far lievitare fotografia.