
Le indicazioni dell’Abi alle banche associate
Approvato un Piano mutui 2023, per combattere la forte impennata delle rate dei mutui a carico dei cittadini, a seguito del costante rialzo tassi imposto dalle politiche della Bce. Ministero dell’economia e Associazione bancaria italiana hanno siglato un patto in tre step, per dare ai cittadini strumenti con cui difendersi (per quanto possibile) da un aumento fino al 60% delle rate sottoscritte con tasso variabile. Patto che si è tradotto nella circolare datata 19 luglio e inviata da ABI alle banche aderenti, che, tuttavia, non sono obbligate a dare seguito alle indicazioni ricevute.
Queste le tre strade per abbassare le rate del mutuo, o perlomeno limitarne l’impatto sulle famiglie che hanno stipulato un mutuo a tasso variabile.
Prima misura del Piano mutui 2023 che si può mettere in campo, per andare incontro a famiglie e cittadini, è l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa. Questo comporta che la banca presso cui è stato acceso un mutuo prima casa, possa d’accordo con il mutuario, ampliare il numero di rate inserite nel piano siglato in precedenza a tasso variabile, passando, ad esempio, da 240 rate (20 anni) a 300 (25 anni) allungando i tempi senza aumentare eccessivamente la rata.
La seconda misura individuata dall’accordo MEF-ABI risiede nella possibilità di ampliare la platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario. La rinegoziazione dei mutui è stata inserita nella Legge di bilancio 2023, proprio per aiutare le famiglie mutuarie con reddito Isee non superiore a 35mila euro e un mutuo non più alto di 200 milioni. ABI suggerisce che ad esempio si potrebbero ammettere alla misura soggetti con reddito ISEE o con mutui di importo più elevato rispetto a quanto previsto dalla legge.
La terza misura porterebbe a diffondere, in modo ancor più forte di quanto fatto finora, la conoscenza ai propri clienti della possibilità di ricorrere Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa: il cosiddetto Fondo Gasparrini. Si tratta della possibilità di richiedere una sospensione del pagamento di una o più rate del mutuo, al verificarsi di particolari condizioni. Possono richiederlo i titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa. Per accedere al Fondo Gasparrini è necessario presentare la domanda alla banca presso cui è stato acceso il mutuo.
ABI spiega che le tre misure vengono attivate su richiesta e d’intesa con coloro che hanno scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, senza nuovi costi, secondo le possibilità operative delle singole banche e compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari. Le banche e gli intermediari finanziari che intendono aderire all’iniziativa lo comunicano alla clientela, attraverso i propri siti internet e/o l’affissione nelle filiali di specifici avvisi e all’ABI, che pubblicherà l’elenco dei soggetti aderenti sul proprio sito internet (www.abi.it).