
Un cordiale incontro di presentazione, cui ha fatto seguito un approfondimento sulle tematiche del territorio e sul contributo dell’agricoltura all’economia e alla società
Federico Fugaroli, presidente di Coldiretti Ferrara è stato ricevuto oggi da S.E. Mons. Gian Carlo Perego a Palazzo Arcivescovile
Al centro dell’incontro la presentazione del nuovo presidente provinciale di Coldiretti, in carica da un mese, con uno scambio di vedute su alcune questioni inerenti al settore agricolo, ma anche al territorio nel suo complesso e alle dinamiche economiche e sociali cui l’agricoltura e Coldiretti in particolare è chiamata a dare il proprio contributo.
Molti i punti sviluppati nel corso della amichevole chiacchierata, dalle problematiche più attuali, come gli eventi atmosferici calamitosi, alle questioni connesse alla presenza sul territorio degli agricoltori ed ai possibili fattori di sviluppo ma anche di crisi che sono peculiari della provincia di Ferrara.
“Abbiamo riscontrato una comune veduta su molti aspetti, commenta Fugaroli, in particolare la necessità di avere visioni ampie con progettualità che vadano oltre l’immediato, restituendo un ruolo al settore agricolo che deve essere messo in condizione di rappresentare e tutelare, attraverso il proprio lavoro e la giusta redditività, il territorio ed anche di presidiarlo dal punto di vista ambientale e sociale. Coldiretti ha nel proprio statuto l’adesione ai principi sociali della Chiesa, e nella nostra attività cerchiamo sempre di usare gli insegnamenti e gli indirizzi della Chiesa nello svolgere il nostro ruolo di associazione e di forza sociale”.
La cura dell’ambiente e la prevenzione degli eventi collegati a scarsa manutenzione, la necessità di un reddito dignitoso per chi opera in agricoltura e che conosce le azioni da fare per consentire la coesistenza delle attività economiche e produttive e delle necessità ambientali, le difficili condizioni in cui versa il settore alle prese con problematiche produttive e di prezzi insoddisfacenti, il lavoro indispensabile degli agricoltori nel produrre cibo e rimanere nel territorio che dovrebbe coniugarsi con la possibilità di avere servizi adeguati e di poter vivere della propria attività hanno completato il colloquio, con l’impegno reciproco di agire per il bene comune e della comunità.