Saldi
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Nella nostra Regione gli sconti di fine stagione partono da giovedì, fino al 5 marzo

Da giovedì 5 gennaio partono i saldi invernali anche in Emilia Romagna.

Dalle previsioni dell’ufficio studi nazionale di Confcommercio, saranno 15,4 milioni le famiglie in Italia che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 133 euro (304 a nucleo familiare), per un giro di affari complessivo stimato in 4,7 miliardi di euro. “I saldi sono una opportunità particolarmente apprezzata ed attesa dai consumatori  per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità – afferma la vicepresidente provinciale di Federazione Moda Ferrara, Paola Bertelli – insomma la possibilità di fare davvero buoni affari. Saranno tante le opportunità di acquisto a prezzi veramente convenienti nei negozi di vicinato della città e dell’intero territorio provinciale ferrarese“.

Tra i capi più gettonati la maglieria, i  pantaloni, i giacconi, le calzature,  gli accessori anche per via dei prezzi che non hanno subito aumenti. Federazione Moda Italia stima una crescita dei saldi intorno al 10%, derivata dalla rinnovata fiducia che i consumatori mostrano nei confronti degli esercizi commerciali di prossimità. “Acquistare nei negozi di vicinato – conclude la Bertelli che ricopre anche l’incarico di Vicepresidente provinciale (con delega amministrativa) di Ascom Confcommercio – ha sempre un valore aggiunto perché permette al consumatore di poter usufruire di servizi di alta qualità, di ottimi prodotti nonché di contribuire al mantenimento di tutte le attività essenziali alla vita delle città e dei paesi“. 

I saldi sono previsti a conclusione il prossimo 5 marzo.   

Federazione Moda Italia – Confcommercio ha inoltre redatto 5 consigli per i consumatori, che riportiamo di seguito.

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è  acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del  negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non  conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo).  In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della  riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò  risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo  pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del  capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla  discrezionalità del negoziante.
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da  parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo  devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un  certo periodo di tempo.
  5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.