
Le prospettive per il nuovo anno tutt’altro che incoraggianti: -0,23%
Segnali ancora positivi provengono dalla maggior parte dei settori dell’economia provinciale, al cui interno si rilevano comunque intensità differenziate tra i vari comparti. Prosegue la crescita della produzione industriale per il settimo trimestre consecutivo, ad una velocità comunque meno intensa (+3,5%) e simile tra le tipologie dimensionali delle imprese. L’export continua ad aumentare ad un ritmo molto sostenuto (+17,3%). Nel commercio al dettaglio, solo il comparto non alimentare registra un calo delle vendite rispetto al terzo trimestre dello scorso anno, mentre per le costruzioni, con una numerosità di imprese in continua crescita, il volume d’affari accelera la crescita.
Tutt’altro che incoraggianti le prospettive per il nuovo anno: -0,23%.
Questi i principali dati diffusi nell’ultima edizione dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara, tenutosi, alla presenza dei Sindaci dei Comuni della provincia e dei vertici delle associazioni di categoria, lo scorso 16 dicembre con l’intervento di Guido Caselli, che ha illustrato “Pablo” (popolazione, addetti, bilanci per localizzazione), l’innovativo strumento di analisi socioeconomiche e di studi di benckmark disponibili a livello comunale.
“Il vertiginoso innalzamento dei prezzi dell’energia – ha sottolineato Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio – favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi europei, costituisce uno dei nodi più critici del momento attuale. La crisi energetica acuisce problemi e difficoltà provocate da una pandemia ancora non definitivamente debellata e dalle sue conseguenze. Si palesano i rischi di emarginazione sociale, di recessione, di inflazione, con l’impoverimento della base produttiva. Le istituzioni e la politica – ha concluso Govoni – devono proseguire lungo il sentiero delle riforme strutturali per migliorare il contesto per fare impresa, promuovere la cultura della legalità del merito e della responsabilità, garantendo così condizioni per la competitività“.
Scenari di previsione
Valore aggiunto 2021: +6,4% 2022: +2,6% 2023: -0,3%
Gli “Scenari per le economie locali” di Prometeia di ottobre, hanno stimato che la crescita del valore aggiunto provinciale nel 2022 sarà del 2,6%, rivedendo al ribasso di quasi un punto percentuale la propria valutazione di luglio scorso quando era stato diffuso un +3,4%, mentre il prossimo anno la ripresa si interromperà e potremmo assistere ad una stagnazione dell’economia se non addirittura alla riduzione del valore aggiunto.
Il 2022 per Ferrara dovrebbe segnare il ritorno ai livelli del 2019, senza però raggiungere i massimi rilevati nel periodo dal 2009 ad oggi (circa 8,3 miliardi), per non parlare degli oltre 9 miliardi del biennio 2007-2008. Così come la ripresa del 2021 è stata leggermente più contenuta, il trend di crescita ferrarese per il 2022 appare più decelerato rispetto a quanto rilevato per l’Emilia-Romagna (+3,6%), ed inferiore anche a quanto registra la media italiana.
Dall’analisi della formazione del valore aggiunto 2022, emerge una contrazione per la manifattura che proseguirà anche l’anno prossimo, mentre dopo ancora una crescita a due cifre per le costruzioni nel 2023 si assisterà ad un forte rallentamento, così come avviene per gli altri ambiti territoriali di riferimento. La crescita del valore aggiunto nei servizi, già contenuta, il prossimo anno si interromperà.