
Sì definitivo dal Consiglio provinciale con 7 voti favorevoli e 4 contrari. La manovra dell’amministrazione nel complesso misura 85,6 milioni di entrate e altrettanti di uscite
Con l’approvazione del bilancio di previsione 2023-2025 entro il 31 dicembre, la Provincia evita l’esercizio provvisorio. Il sì definitivo è arrivato dal Consiglio provinciale con 7 voti favorevoli (Gianni Michele Padovani, Andrea Baldini, Anna Chiappini, Francesco Colaiacovo, Maria Dall’Acqua, Rosa Sandoni e Laura Perelli, della lista Ferrara Insieme) e i 4 contrari (Alessandro Amà, Riccardo Bizzarri, Francesco Carità e Simone Saletti, della lista Terre Estensi). Erano assenti Ottavio Curtarello e Alessandro Guaraldi (sempre di Terre Estensi).
Prima del Consiglio, l’assemblea dei sindaci ha espresso il proprio parere sul bilancio dell’amministrazione. Parere che è stato negativo, in quanto il no dei 5 Comuni di Ferrara, Comacchio, Copparo, Bondeno e Terre del Reno valgono 192.746 voti ponderali, contro i 109.062 dei 9 Comuni che hanno votato a favore (Cento, Portomaggiore, Codigoro, Riva del Po, Tresignana, Mesola, Ostellato, Goro e Argenta). Astenuti Poggio Renatico e Voghiera, mentre erano assenti alla seduta, che si è tenuta in videoconferenza, Lagosanto, Jolanda di Savoia, Masi Torello, Goro e Vigarano. Fiscaglia pur presente non ha votato.
In Consiglio provinciale, poi, il capogruppo di Ferrara Insieme, Francesco Colaiacovo, ha espresso la propria perplessità per il voto contrario dei sindaci espresso senza dare motivazioni.
Il consigliere e sindaco di Bondeno, Simone Saletti, fra le motivazioni espresse, ha detto: “nulla da eccepire sui contenuti, ma non siamo stati coinvolti in un momento preventivo di confronto durante la formazione del bilancio”. Ha concluso la discussione, prima di dare via al voto finale, il presidente Gianni Michele Padovani: “come amministratori sappiamo bene che la chiusura dei bilanci è spesso una corsa contro il tempo, sia per un quadro normativo che molte volte tarda a definire risorse certe ed effettive, sia per evitare di ricorrere all’esercizio provvisorio che impone di limitare spese e investimenti in dodicesimi, con la necessità di procedere invece spediti, specie con le risorse del Pnrr”.
Il bilancio 203-2025 della Provincia in sintesi
Il bilancio 2023 mantiene invariata la pressione fiscale (RcAuto, Ipt e addizionale Tari ferme rispettivamente alle aliquote del 16, 25 e 5 per cento), e con i conti in equilibrio in previsione fino al 2025, senza ricorso a misure straordinarie, tipo vendita di immobili.
Rispetto alla situazione pre pandemia e pre crisi energetica la Provincia l’anno prossimo, sulla base delle stime dell’andamento dei prezzi del gas e dell’energia e di azioni di contenimento dei consumi, prevede maggiori costi energetici per 1,3 milioni di euro. Costi che dipendono per circa l’80% per tenere riscaldate e illuminate le scuole (oltre 50 edifici senza contare le palestre).
Nonostante la congiuntura energetica remi contro, dunque, i conti in Castello per il 2023 restano in equilibrio, grazie ai risparmi messi in atto, alla ridefinizione in riduzione delle somme da riversare allo Stato quale concorso alla finanza pubblica e all’utilizzo dei fondi stanziati dal governo a parziale copertura dei minori introiti legati al calo del gettito da Rcauto e Ipt, conseguenza della flessione del mercato dell’automobile.
La manovra dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense nel complesso misura 85,6 milioni di entrate e altrettanti di uscite, di cui oltre 11,5 milioni di concorso netto alla finanza pubblica da trasferire allo Stato, pari al 33 per cento delle spese correnti nette.
Nella colonna delle entrate proprie, non tributarie, figurano anche il canone unico per le concessioni pubblicitarie, con un gettito previsto di 350 mila euro, oltre alle contravvenzioni per violazioni al codice della strada, stimate in 3 milioni annui fino al 2025.
Per quanto riguarda le uscite, sono oltre 27,3 milioni di euro gli investimenti finanziati sempre da trasferimenti statali, da altre amministrazioni o dal Pnrr. Di questi, 11,4 milioni saranno spesi fra viabilità e ponti, 4,3 per lavori di edilizia scolastica (messa in sicurezza sismica e valorizzazione del patrimonio). A questi si aggiungono i 13 milioni iscritti per il cantiere che interesserà il Castello Estense, il doppio progetto della messa in sicurezza sismica dei corpi di fabbrica (dopo i lavori che a seguito del sisma 2012 hanno interessato le 4 torri) e il consolidamento e adeguamento degli spazi del secondo piano, in attesa di ospitare le collezioni della Pinacoteca.
Fra i principali lavori per mettere in sicurezza sismica ed efficientamento energetico il patrimonio scolastico con fondi Pnrr e ministeriali, figurano l’intervento di riqualificazione della palestra scolastica di Codigoro (2,3 milioni), l’istituto Guido Monaco di Pomposa a Codigoro (1,1 milioni) e il liceo Roiti (810 mila euro).
Per quanto riguarda il PNRR, i finanziamenti concessi finora alla Provincia ammontano complessivamente a 22,5 milioni (quasi interamente per le scuole) a cui si sommano i 4,4 milioni del Piano nazionale complementare al PNRR in corso di utilizzo fino al 2026 sulla viabilità delle Aree interne.
Novità, poi, sul fronte dotazione organica dell’ente, con il programma di assumere di 6-7 unità nel corso del 2023, specie in rinforzo ai servizi tecnico e contratti.
Nonostante la sottoscrizione di nuovi mutui per finanziare l’aumento dei prezzi delle opere pubbliche e l’aumento dei tassi di interesse, continua la riduzione delle rate di restituzione del debito della Provincia nel prossimo triennio, destinate a passare dai 4,9 milioni del 2023 (rispetto ai 5,7 del 2022) ai 4,8 nel 2024, con un debito residuo al termine del triennio in riduzione di oltre 12 milioni rispetto a inizio 2022. Stock del debito che, dunque, scenderà nel 2025 a quota 33,9 milioni.
Durante la seduta del Consiglio è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dai consiglieri Alessandro Guaraldi e Rosa Sandoni sulla VM Motori di Cento. Il documento impegna presidente e Consiglio a sostenere iniziative insieme con il Comune di Cento e la Regione per promuovere il confronto con il governo, con lo scopo di tutelare l’occupazione e la continuità dello stabilimento, oltre a favorire un’opera di sensibilizzazione perché sia tenuto attivo il sito produttivo.