Nei Comuni di Argenta e Portomaggiore diverse aziende lamentano da anni la distruzione di gran parte dei raccolti, le oche infatti si spostano da un campo all’altro divorando le coltivazioni. Istanze di Cia e Confagricoltura Ferrara all’assessore regionale

“La situazione sta sfuggendo di mano, non possiamo permettere che si ripeta quanto accaduto con la specie nutria; per questo motivo è assolutamente necessaria l’emanazione di un piano di controllo della specie”. 

A fare tale affermazione è il Presidente di Confagricoltura Ferrara Gianluca Vertuani, che prosegue: “Da diversi anni la presenza di oche selvatiche nel territorio ferrarese sta provocando seri danni alle coltivazioni agricole. La zona che ne registra la maggiore presenza (migliaia di esemplari) è posta nell’area adiacente alle Valli del Mezzano ed all’Oasi di Porto Trava, nei Comuni di Argenta e Portomaggiore, dove diverse aziende da anni lamentano la distruzione di gran parte dei raccolti, in quanto le oche si spostano da un campo all’altro divorando le coltivazioni. Gli strumenti di dissuasione sono totalmente inefficaci, in quanto i volatili si sono ben presto assuefatti alla loro presenza. Tra gli agricoltori si è diffuso un sentimento di frustrazione, perché vedono vanificato gran parte del loro lavoro senza poter fare nulla; i ristori erogati dalla regione sono decisamente insufficienti a rimborsare i danni patiti e comunque ciò che chiedono gli agricoltori è solo di poter produrre e difendere i propri raccolti”.

“Questa specie di uccelli ha trovato nel nostro territorio provinciale un habitat particolarmente favorevole – interviene il Presidente di Cia Ferrara Stefano Calderoni – tanto che lo svernamento avviene qui, rendendo stanziali le popolazioni di oche. Le femmine depongono dalle 4 alle 6 uova per tre covate l’anno, pertanto in un breve lasso di tempo il numero degli esemplari è aumentato vertiginosamente. Le aziende registrano danni ingenti alle coltivazioni di grano, farro, loietto, orzo, girasole, mais e soia, una situazione insostenibile che avviene proprio in un momento in cui viene chiesto alle aziende di produrre di più, in condizioni di grande difficoltà stante l’attuale stato di siccità e l’elevato costo di produzione, dovuto all’aumento spropositato dei mezzi tecnici, fertilizzanti e gasolio agricolo soprattutto. Per questo motivo nei giorni scorsi noi di Cia e Confagricoltura Ferrara abbiamo richiesto all’assessore regionale all’Agricoltura Mammi di provvedere all’emanazione di uno specifico piano di controllo e/o di autorizzare un prelievo in deroga durante la stagione venatoria, al fine di ridurre il numero degli esemplari presenti sul territorio provinciale, ottenendo conseguentemente una significativa riduzione dei danni alle coltivazioni”. 

“Auspichiamo nell’accoglimento della nostra istanza – concludono i Presidenti di Confagricoltura e di Cia Ferrara – e vengano quindi ascoltate le richieste dei nostri agricoltori”.