
La nomina scontenta le grandi coop (Caviro, Cavim e Cantina sociale di Forlì e Predappio) che si dimettono dal Cda
È Davide Frascari, 47 anni, di Reggio Emilia, il nuovo presidente dell’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna che ha sede a Dozza (Bologna). Una nomina che premia i piccoli produttori ma scontenta i big del vino, in particolare le coop romagnole Caviro, Cavim e Cantina sociale di Forlì e Predappio che annunciano le dimissioni dal Cda per protesta. Un’elezione contesa, visto che le coop sostenevano il presidente uscente Giordano Zinzani che invece non ce l’ha fatta nemmeno a entrare nel cda. 47 anni, agronomo, Davide Frascari conduce un’azienda a indirizzo viticolo con oltre 60 ettari di vigna in provincia di Reggio Emilia. Presidente dal 2005 della cantina sociale di Arceto, che nel 2014 si fonde con altre realtà del territorio per dare origine a Emiliawine, attuale cooperativa che conta 726 soci viticoltori in provincia di Reggio Emilia e della quale ad oggi è ancora presidente. Gli altri membri del Cda che condurranno l’Enoteca Regionale per il prossimo quadriennio sono: Benassai Barbara di Union Camere Emilia-Romagna, Bertolani Andrea della Bertolani Alfredo di Scandiano (Re), Bigucci Davide di Podere Vecciano di Coriano (Rn), Biondi Claudio del Consorzio Tutela Lambrusco Doc, Bordini Francesco di Villa Papiano di Modigliana (Fc), Capelli Antonio del Consorzio Vini Colli Bolognesi, Deserti Luca della Coop. Giulio Bellini di Filo di Argenta (Fe), Galassi Paolo di Due Tigli di Forlì (Fc), Giardini Mauro di Villa Venti di Roncofreddo (Fc), Paltrinieri Alberto della Cantina Paltrinieri di Sorbara (Mo), Perini Stefano delle Cantine 4 Valli di Piacenza, Sirri Mauro dell’azienda Celli di Bertinoro (Fc). Perini e Sirri sono stati nominati Vice Presidenti.
«La nomina a Presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna è un riconoscimento che voglio vivere – ha dichiarato Frascari – con grande senso di responsabilità, lo stesso che sento come agricoltore custode della mia terra (e come cooperatore che ha responsabilità verso i propri soci). Vorrei aprire una stagione di racconto che parta dalla campagna e dal paesaggio e porti la nostra cultura nel mondo, siamo una regione con territori straordinari e per tanti ancora da conoscere. Mi auguro che il nostro lavoro sia un’opportunità per una filiera (economica) che ha radici salde e migliaia di famiglie al lavoro nelle vigne. Vorrei dare voce a tutti loro, a privati e cooperative, in un gioco di squadra e di ruoli in cui ognuno con le proprie competenze e storie possa regalarci futuro».