Per il canone Rai escluso solo il ritorno al pagamento "volontario"

In Francia l’importo è legato alla casa, in Israele all’auto e nei paesi Scandinavi (ma anche in Spagna) lo Stato paga con le tasse senza prelievi aggiuntivi

Dal 2023 stop al canone Rai in bolletta elettrica. Questa la novità per i contribuenti italiani prevista in un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia (Gruppo Misto) al decreto energia approvato alla Camera. Così il governo si impegna ad «adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai» dando così seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Ue europea di scorporare il canone Rai in quanto onere improprio, come ha sottolinea Paxia. L’ex governo Renzi ha deciso di inserire, al fine di evitarne l’evasione, il canone Rai nella bolletta per l’utenza elettrica dal 2019. Il canone con importo di 90 euro viene spalmato nelle bollette bimestrali. Il canone TV è un’imposta che si paga sulla detenzione di un apparecchio televisivo, indipendentemente dall’uso e dalla visione dei canali. Chi non ha una televisione deve avanzare richiesta di esonero così come sono esonerati dal pagamento del canone TV gli ultra75enni e coloro che non superano precise soglie Isee (8000 euro annui). Esonerati anche gli agenti diplomatici, funzionari o impiegati consolari, funzionari di organizzazioni internazionali oppure militari di cittadinanza non italiana o personale civile non residente in Italia, di cittadinanza non italiana, appartenenti alle forze Nato di stanza in Italia. Nel 2020 le entrate da canone hanno superato gli 1,72 miliardi di euro.

Ma come si supereràil poagamento in bolletta ancora non è chiaro. Di certo c’è che tornare al vecchio sistema decreterebbe il tracollo della Rai. Il bilancio 2014 della televisione pubblica ci ricorda che il 27 percento dei nuclei familiari evadeva. Tra il 2011 e il 2014, l’evasione ha tolto 500 milioni di entrate alla Rai, ogni anno. A voler fare sul serio, bisognerebbe imboccare la strada francese. In Francia, fin dal 2005, il canone televisivo viene pagato come tassa aggiuntiva sulla prima casa, con versamento tra il 15 e il 25 novembre di ogni anno. L’importo è 138 euro (contro i 90 dell’Italia). Le probabilità che la soluzione prima casa sia adottata sono remote così come appare improbabile una sovratassa sull’automobile, come fanno gli israeliani. Più neutro e indolore è il sistema delle Nazioni scandinave (Svezia, Norvegia, Finlandia), di Belgio e Olanda e  della Spagna. In tutte queste nazioni in canne c’è ma non si vede direttamente in quanto lo Stato decide quanti soldi siano necessari alle reti pubbliche e glieli assegna direttamente prendendoli dalla fiscalità generale. Sono sempre le famiglie e le imprese a pagare, versando le tasse generali dell’anno, ma non ne hanno la percezione.

Il commento del Codacons

Soddisfatto il Codacons che sostiene a pieni voti l’ordine del giorno al decreto Energia volto ad abolire il canone Rai nelle bollette elettriche degli italiani, misura introdotta nel 2016 da Matteo Renzi e che ha visto da subito la netta contrarierà dei consumatori italiani. “L’inserimento nel canone Rai – a tutti gli effetti l’imposta più odiata dagli italiani – nelle fatture elettriche ha rappresentato una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione del Governo Renzi – spiega il Codacons – La questione finì anche dinanzi al Tar del Lazio, dove la nostra associazione presentò un ricorso per contestare la misura in virtù dell’illogicità della riscossione di un tributo legato al possesso del televisore attraverso le bollette elettriche”. “Si apre finalmente uno spiraglio per una marcia indietro sulla questione, ma riteniamo che i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria” conclude il Codacons.