
La regola vale anche per le operazioni tra parenti – Fino al 31 dicembre il limite è di 2mila euro – Sanzione fino a 5mila euro per chi trasgredisce
Dal 1° gennaio 2022 cambia il limite all’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore in Italia, introdotto (articolo 18, DL 124/2019) per incentivare nel Paese il ricorso alle transazioni digitali e per contrastare l’evasione fiscale e il fenomeno dei pagamenti. in nero. Da gennaio, infatti, sarà possibile utilizzare denaro contante per pagamenti di beni o servizi solo fino a 999,99 euro. Dal 1° gennaio 2022 si dimezza dunque l’attuale soglia massima, che passa da 2mila e mille euro, applicata ad ogni tipologia di pagamento ma anche alle donazioni, come sottolinea la Banca d’Italia: “è possibile consegnare del denaro contante (e titoli al portatore in euro o in valuta estera ad altro soggetto), solo entro tale cifra, anche se si tratta di donazioni o se le somme sono a favore di parenti”.
Limite al contante: per quali operazioni?
Fino al 31 dicembre 2021, dunque, il limite di utilizzo per acquisti e vendite in Italia e all’Estero è fissato a 1.999,99 euro (quindi la soglia simbolica è 2mila euro) per singolo pagamento o transazioni frazionate ma collegate tra loro. Per operazioni frazionate (artificiosamente o meno) si intendono quelle effettuate in un arco di temporale di 7 giorni. Dal primo gennaio 2022 il limite al contante scende a mille euro. Il riferimento di legge primario è il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 (articolo 18), in base al quale il divieto di superamento della soglia si applica al: “trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche”.
Eccezioni al limite di mille euro per l’uso contante
Fanno eccezione i prelievi effettuati per il tramite di banche, Poste italiane S.p.a., istituti di moneta elettronica. Potranno inoltre effettuare pagamenti in contante, con limite di 15.000 euro, i cittadini stranieri non residenti in Italia per transazioni legato a shopping e turismo (ad esempio commercio al minuto, agenzie di viaggio) previa comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Superare il limite di contanti cosa implica?
Pagare in contanti una somma di valore superiore a quanto consentito dalla legge italiana espone a rischi di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate e di ricaduta nell’ambito di applicazione della normativa sull’antiriciclaggio, con conseguente applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente, secondo cui il minimo edittale diventa di: minimo 1.000 euro per le trasgressioni in generale (fino al 31 dicembre 2021, sanzione di duemila euro); sanzione da 5.000 euro per le violazioni di importo superiori a 250mila euro. Chi non comunica l’irregolarità essendo tenuto a farlo, paga una sanzione da 3mila a 15mila euro. In caso di pagamento in contanti oltre il limite di legge, infatti, viene sanzionato non solo chi paga ma anche chi accetta il pagamento.
Denaro contante: cosa si intende?
Utile ricordare, infine, che per denaro contante si intendono: banconote, monete e titoli al portatore, assimilati al contante. Gli strumenti alternativi al contante sono: assegno, bonifico, addebito diretto, carte di pagamento, servizi di pagamento via Internet (e-payments) o su dispositivi portatili (m-payments). Sono dunque queste le opzioni percorribili per il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi (persone fisiche o giuridiche) per importi superiori alla nuova soglia massima di legge.