
Una serie di valutazioni sul nuovo piano economico-finanziario per il servizio rifiuti del Comune di Ferrara di Riccardo Cavicchi, presidente dell’Area Ferrara di Cna
“Cna si impegnerà in prima persona per sollecitare Arera a modificare alcuni dei parametri su cui dovrebbe basarsi il nuovo piano economico finanziario del servizio smaltimento rifiuti del Comune di Ferrara. Concordiamo con l’assessore Alessandro Balboni sulla necessità di ottenere delle modifiche: alcuni dei parametri introdotti da Arera (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente) incidono negativamente sul piano producendo un aggravio delle tariffe a carico delle imprese”. È questo il primo commento di Riccardo Cavicchi, Presidente di Cna Area Ferrara, al piano illustrato dall’assessore Balboni nel corso dell’ultima riunione dell’Osservatorio rifiuti.
“Arera – spiega Cavicchi – ha deciso di portare dal 3 al 6% la quota dei ricavi destinata a remunerare il gestore del servizio, che per Ferrara è Hera. Inoltre, assegna al gestore il 40% dei cosiddetti ‘contributi Conai’, che complessivamente ammontano a 2 milioni e mezzo di euro e sono legati alla buona riuscita della raccolta differenziata. Cna ritiene che queste ingenti risorse andrebbero invece impiegate per ridurre le tariffe: ridurre i costi delle imprese, in questo momento, è di certo molto più urgente”.
Ma le novità importanti, su cui avviare un confronto con l’amministrazione, non si fermano qui: “Il Comune ha ridotto del 10% (dal 75 al 65%) la quota fissa della Tariffa. Parallelamente – prosegue Cavicchi – ha aumentato il costo/litro dell’indifferenziata. Il principio alla base di questa scelta è corretto: incentivare cittadini e imprese a differenziare più e meglio. Ma finché esisterà il metodo dei litri minimi, il nuovo sistema produrrà sicuramente un aumento di costo per molte imprese, che siano o meno virtuose. Il nuovo assetto quindi non potrà che essere transitorio, in vista di un metodo di calcolo più preciso e puntuale”.
Un’ultima considerazione riguarda i contributi Covid, assegnati dallo Stato per abbattere le tariffe rifiuti delle imprese che operano nei settori più danneggiati dall’emergenza Covid. A Ferrara la cifra è pari a 1 milione e seicentomila euro. “Non bisogna dimenticare – conclude Cavicchi – che tante imprese, pur non appartenendo formalmente ai settori più danneggiati, hanno subito comunque forti riduzioni di fatturato. Qualche esempio? Le imprese impiantistiche specializzate in eventi e spettacoli. O l’artigianato artistico, che si è visto chiudere per mesi tutti i mercati. Crediamo che il Comune ne debba tenere conto e abbiamo chiesto che riservi a queste imprese una quota adeguata del contributo Covid dello Stato”.