Indagine Confindustria Emilia-Romagna: la pandemia non frena l’innovazione e la sostenibilità

Nel corso del 2020 oltre l’87% delle aziende ha realizzato investimenti, con una spesa pari al 6,6% del fatturato e una contrazione del -1,1% rispetto al 2019.  Le imprese hanno investito il 6,6% del proprio fatturato, in particolare con interventi di natura organizzativa e gestionale come ICT, formazione, ricerca e sviluppo. Rispetto a 10 anni fa è triplicata la percentuale di aziende che ha investito in sviluppo sostenibile: nel 2010 era il 20%, nel 2020 il 58% delle imprese ha realizzato investimenti di sostenibilità ambientale e sociale. E per il 60% delle aziende aumentare il grado di sostenibilità sarà una priorità di investimento anche nel 2021. Le scelte di investimento delle imprese si sono concentrate principalmente su investimenti in ICT (51,9%), formazione (48,8%) e in ambito produttivo (ricerca e sviluppo 45,0% e linee di produzione 39,9%). L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, realizzata da Confindustria Emilia-Romagna insieme alle Associazioni e Unioni Industriali della regione, evidenzia una forte attitudine al cambiamento del sistema industriale dell’Emilia-Romagna, che ha intrapreso un percorso di sviluppo e crescita sempre più all’insegna della sostenibilità.

«La pandemia non ha paralizzato l’economia regionale – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna Pietro Ferrari − e le imprese hanno continuato ad investire, con una chiara traiettoria di evoluzione verso una sempre maggiore sostenibilità. Una scelta che sta entrando sempre più strutturalmente nelle strategie di crescita delle aziende, a prescindere dalla dimensione. La veloce ripartenza di metà 2020, dopo i fermi produttivi della primavera, è stata la conferma di una manifattura resistente e attrezzata a gestire situazioni di forte criticità. Il 2021 è un anno di svolta. Accanto ai piani di vaccinazione, indispensabili per superare la crisi sanitaria –  sottolinea il Presidente Ferrari − sarà fondamentale la piena e coerente attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Il fattore dimensionale

La dimensione aziendale è un fattore discriminante per la capacità di far fronte alla crisi. Le piccole imprese evidenziano maggiori criticità rispetto alle medio-grandi: una su cinque non ha effettuato investimenti nel 2020, a causa dei cali di fatturato che hanno portato a rivedere i  programmi di investimento.

Cosa accadrà nel 2021

Le previsioni per il 2021 sono all’insegna di una moderata cautela: le imprese che prevedono di effettuare investimenti sono oltre l’87%, in linea con la chiusura del 2020.  Le strategie di crescita vedono una prevalenza di investimenti in formazione, ricerca e sviluppo e tutela ambientale. Si confermano gli investimenti in ICT, linee di produzione e per lo sviluppo sui mercati esteri.

Il panel esaminato

L’Indagine sugli investimenti delle imprese industriali dell’Emilia-Romagna, giunta quest’anno alla ventiduesima edizione, ha coinvolto 450 imprese (61% piccole, 31% medie e 6% grandi), con un giro d’affari di 16,5 miliardi di euro e 51 mila addetti. Per la prima volta l’indagine, tradizionalmente manifatturiera, include anche imprese dei servizi.