
Validità fino a giugno 2022 – Incentivi anche per i ruderi e la coibentazione del tetto
Con le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio il Superbonus per le ristrutturazioni edilizie diventa più attraente sia per la proroga di sei mesi sia per il raggio d’azione decisamente ampliato grazie alla modifiche introdotte dalla legge di Bilancio che, ad esempio, riconoscono l’agevolazione anche agli immobili di un unico proprietario ma con più appartamenti, e non più solo ai condomini. Così come per i ruderi e semplificazioni per i condomini con proprietari non interessati all’agevolazione, che però non potranno impedire agli altri di fare i lavori.
Ma vediamo, punto per punto, le novità introdotte.
Termine spostato a giugno 2022
Con la legge arriva l’allungamento di sei mesi, fino al 30 giugno 2022, del termine per realizzare i lavori ammessi all’agevolazione. Interessato sia il Superbonus energetico che quello antisismico. Nel caso dei condomini, però, sarà possibile ottenere l’agevolazione fino al 31 dicembre 2022 a condizione che al 30 giugno sia stato realizzato almeno il 60% del progetto. Inoltre per le spese effettuate nel 2022 la detrazione potrà essere usufruita in quattro rate invece che cinque.
Coibentazione del tetto
Uno dei nodi risolto è quello relativo alla coibentazione del tetto: il Superbonus è ammesso anche se il sottotetto non è riscaldato, come invece finora richiesto dall’Agenzia delle entrate.
Riqualificazione dei ruderi
Via libera anche alla riqualificazione energetica dei ruderi, ossia degli immobili senza tetto e senza pareti, per i quali non è possibile avere un Attestato di prestazione energetica ante lavori. Potranno essere riqualificati con il Superbonus a patto che sia sempre realizzata la coibentazione, e purché a fine lavori raggiungano una classe energetica in fascia A.
Via libera alle case plurifamiliari
Via libera al Superbonus energetico anche per le case plurifamiliari. L’agevolazione viene ora riconosciuta anche per gli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. Il tetto di spesa per gli interventi trainanti è lo stesso previsto per i condomini: spesa massima di 40.000 euro per la coibentazione per ciascun appartamento, e 20.000 euro in caso di sostituzione dell’impianto di riscaldamento autonomo. In pratica per una trifamiliare verrà ammessa una spesa fino a 120.000 euro per i lavori di riqualificazione energetica relativi all’intero immobile. Resta invece il limite di due unità immobiliari per gli interventi trainati eseguiti negli appartamenti.
Villette a schiera autonome anche con un impianto comune
Importante chiarimento per i condomini a schiera. Per poter considerare autonome le singole villette, oltre all’accesso diretto dalla strada e comunque in comune con altri proprietari, sarà sufficiente avere almeno tre su quattro impianti di proprietà privata tra: impianto idrico; per il gas; per l’energia elettrica; per la climatizzazione invernale. Il fatto di condividere un impianto fognario non è un limite, e neppure una condotta dell’acqua in comune ma con sottocontatori privati, se gli altri impianti sono autonomi.
Maggioranza condominiale ridotta
Per quel che riguarda gli interventi condominiali, infine, è sufficiente la maggioranza di un terzo, e non più l’accordo di tutti i proprietari, per dare il via libera a lavori sulle parti comuni eseguiti solo da alcuni dei condomini. Interessati ad esempio i condomini con locali commerciali non riscaldati e che quindi non hanno convenienza ai lavori, oppure i piccoli condomini nei quali la coibentazione porta miglioramenti principalmente agli appartamenti all’ultimo piano. In questi casi i proprietari potranno intervenire sulla palazzina ed usufruire delle agevolazioni per l’intera spesa sostenuta a prescindere dai millesimi di proprietà.