Il 64% degli italiani non considera l’ipotesi di viaggiare

Indice SWG per Confcommercio: il dato peggiore dopo 6 anni a parte il picco di aprile

Rosso pesantissimo per i conti del settore turismo: dopo che in 5 mesi si sono bruciati 49,5 milioni di arrivi in Italia e 153,5 milioni di presenze oltre a 10,5 milioni in meno di italiani all’estero, agosto e settembre non sono andati meglio, se non per una lievissima ripresa dei flussi interni, caratterizzati però da soggiorni brevi e capacità di spesa decisamente ridotta. E ora scende una pesante ipoteca sulle vacanze di Natale.

Propensione ai viaggi in calo

L’indice di fiducia del viaggiatore italiano, calcolato mensilmente da SWG per conto di Confturismo-Confcommercio, fornisce però oggi indicazioni ancora peggiori per l’immediato futuro: la propensione a viaggiare, calcolata con interviste fatte tra il 21 e il 26 ottobre, scende a 49 punti – su scala 0-100 – il peggior risultato di 6 anni di rilevazione dopo i 44 punti di aprile, quando eravamo in pieno lockdown: 17 punti sotto a ottobre 2019.

Per 6 italiani su 10 niente vacanze

Fatto sta che sei italiani su dieci non prendono nemmeno in considerazione l’ipotesi di fare una vacanza da qui a fine anno e l’elemento alla base di tutto questo è la paura della pandemia, come dice il 64%. Un timore tanto radicato da influenzare – questa la criticità maggiore – i mesi a venire fino all’estate 2021, quando gli intervistati considerano seriamente la possibilità di fare una vacanza di almeno 7 giorni. “Uno scenario – secondo Confturismo-Confcommercio – dettato dall’emotività e dall’incertezza ma che, se confermato, farebbe saltare il business del settore per le settimane bianche, Carnevale e Pasqua: sarebbe il punto di non ritorno”.