Gli italiani puntano sulla sicurezza del conto corrente

Gli italiani hanno 1.637 miliardi sul corrente (+7% rispetto ad agosto 2019)

La crisi sanitaria fa bene ai depositi bancari. Alla fine del mese di agosto, infatti, gli italiani hanno accumulato sui conti corrente 1.673 miliardi di euro, nuovo record storico. L’ammontare è in crescita del 7% rispetto alla fine di agosto del 2019, secondo quanto rilevato dal bollettino mensile dell’Abi, l’associazione bancaria italiana. A livello assoluto si è registrato un aumento su base annua di oltre 110 miliardi di euro. Inoltre, sempre dai dati Abi, emerge come con l’avvio della crisi sanitaria legata all’emergenza coronavirus, anche nei principali paesi europei si è andato accentuando il trend di crescita dei depositi bancari. Infatti, secondo i dati  Bce, tra febbraio e luglio 2020 la dinamica dei depositi ha evidenziato una accelerazione particolarmente significativa: in Francia si è passati da variazioni su base annuale del 7,4% ad incrementi del 15,5%, in Germania da +3,2 a +5,4% e in Italia da +6,9 a +7,3%. La percentuale di crescita delle somme depositata sui conti corrente dell’intera Eurozona è passato dal +4,6 al +8,5%.

Gli impieghi

Per quel che riguarda, invece, gli impieghi, secondo i dati ufficiali di Banca d’Italia, a luglio 2020 la dinamica dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultata pari a +4,4% (+3,6% nel mese precedente, -5,9% a novembre 2013, il picco negativo). Il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del +1,7% (+1,6% nel mese precedente; -1,5% a novembre 2013). La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è stabile rispetto al mese precedente per la componente dei mutui per l’acquisto di abitazioni (+1,9% la variazione annua), mentre quella del credito al consumo risulta in decelerazione (+0,8% rispetto a +1,2% il mese precedente).

Prestiti per la casa

Per quel che riguarda gli immobili, nel primo trimestre del 2020 la quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario ha continuato a ridursi (al 67,0% dal 71,2%), riportandosi sui valori medi del 2015. Il rapporto fra l’entità del prestito e il valore dell’immobile si conferma elevato, al 77,0%.

Le sofferenze bancarie

Infine, per quel che riguarda i crediti incagliati, le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a luglio 2020 erano pari a 24,6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 31,9 miliardi di luglio 2019 (-7,3 miliardi pari a -23,0%) e ai 39,9 miliardi di luglio 2018 (-15,3 miliardi pari a -38,4%). La riduzione è di oltre 64 miliardi (pari a -72,3%) se si considera il livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è attestato all’1,41% (era 1,83% a luglio 2019, 2,31% a luglio 2018 e 4,89% a novembre 2015).