
La misura vale per chi ha ricavi o compensi fino a 5mila euro e porta in dote come minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le società e gli enti
Da domani parte la corsa ai contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia si dice pronta alle erogazioni ma restano molte le perplessità dei cittadini vista la lentezza con cui è stata erogata la cassa integrazione con decine di migliaia di dipendenti ancora in attesa. “I contributi a fondo perduto per le Pmi danneggiate dal coronavirus”, previsti dal decreto Rilancio, “verranno erogati dall’Agenzia delle Entrate entro dieci giorni sul conto corrente dei richiedenti che rientrano nei parametri fissati dal legislatore”. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Che ha aggiunto: “Non ci sarà alcun click day e a partire dal 15 giugno le domande potranno essere presentate entro 60 giorni e la procedura che abbiamo realizzato con Sogei consentirà di presentare la richiesta on line sul sito internet delle Agenzie delle Entrate oppure tramite il canale Entratel inviando la domanda già precompilata dai software gestionali di cui già si avvalgono i contribuenti e i loro intermediari”. Secondo Ruffini, “dal primo pomeriggio di lunedì, commercianti, artigiani e piccoli imprenditori con ricavi e compensi fino a 5 milioni di euro e che hanno subito un calo del fatturato nel mese di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente di almeno un terzo, potranno richiedere i contributi a fondo perduto introdotti dal decreto Rilancio”. Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da numerosi soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario. Per identificare con precisione gli operatori economici beneficiari del contributo, il decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 ha stabilito alcuni specifici requisiti.
A chi spetta
Il primo requisito è quello di aver conseguito nel 2019, un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro.
Per quel che riguarda il secondo requisito, per ottenere l’erogazione del contributo a fondo perduto è inoltre necessario che sia presente almeno uno tra i seguenti requisiti:
1. ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019;
2. inizio dell’attività a partire dal 1° gennaio 2019
3. domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020 (data della dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus). L’elenco di tali Comuni è riportato in appendice alle istruzioni del modello dell’istanza.
La misura del contributo
L’ammontare del contributo è determinato applicando una diversa percentuale alla differenza tra l’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’analogo importo del mese di aprile 2019. Il contributo va dal 20% al 10% della perdita di fatturato (con un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le persone non fisiche) nel confronto tra ricavi e compensi di aprile 2019 e di aprile 2020. Il contributo a fondo perduto spetta solo se nel confronto vi è stato un calo di fatturato di almeno il 33,34%.
Le percentuali previste sono le seguenti:
1. 20%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro
2. 15%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l’importo di 1.000.000 di euro
3. 10%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano 1.000.000 di euro ma non l’importo di 5.000.000 euro.
Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.