
Riaprire i centri estivi con tutte le garanzie di sicurezza
Un piano in tre fasi temporali (4 maggio, giugno e settembre) per scandire il futuro prossimi dei bambini. I sindaci Antonio Decaro (Bari), Dario Nardella (Firenze) e Michele de Pascale (Ravenna), hanno partecipato in rappresentanza di tutti i sindaci, ai lavori del tavolo convocato dal governo sul tema dei bambini e di un loro graduale ma indispensabile ritorno alla vita attiva. E le proposte ora sono sul tavolo. Per lunedì prossimo, 4 maggio, i genitori che tornano al lavoro devono poter contare su soluzioni per i loro figli che non vanno a scuola. Da giugno, i bambini devono poter frequentare i centri estivi e le altre strutture, come oratori, cortili delle scuole, ludoteche e centri famiglie. Certo, in numero contingentato e rispettando il distanziamento sociale, quindi in una proporzione di 4-5 bambini per ogni operatore. Ma dobbiamo occuparci di loro che stanno soffrendo probabilmente di più la privazione delle relazioni sociali.
In tanti nei giorni scorsi si sono mobilitati per chiedere uno specifico decreto bambini: in prima fila pediatri, pedagogisti, neuropsichiatri. Le fase 2 non sembra aver preso nella dovuta considerazione le necessità dei più piccoli. Le scuole non riapriranno per altri 4 lunghissimi mesi, e senza un piano coraggioso che preveda la possibilità di fare attività, sia al chiuso con distanziamento sociale sia all’aperto, e – con tutte le precauzioni – insieme ai coetanei, i rischi per la loro salute mentale e fisica sono evidenti. Per consentire la ripresa delle attività dei bambini figli di genitori che tornano al lavoro, già dal 4 maggio, – è l’impegno che si è assunta la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti – si lavora da subito a fissare regole certe che dispongano un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato e che i gruppi siano fissi, che non cambi chi partecipa alle attività, per tenere sotto controllo il contagio. Poi a un altro pacchetto di regole si lavora per consentire la ripresa delle attività, soprattutto all’aperto, da giugno. Secondo la ministra del Lavoro e del Welfare, Nunzia Catalfo, anche queste attività si potrebbero pagare con il voucher baby sitter. Un’idea che piace. La ministra per l’Istruzione, Lucia Azzolina, ha poi comunicato che saranno stanziati 80 milioni di euro per l’acquisto di device per i bambini delle famiglie meno abbienti e ha promesso che l’esecutivo premerà, come già hanno fatto alcuni sindaci, sui gestori delle reti internet affinché la navigazione sulle piattaforme scolastiche sia gratuita.