L'orchestra Mozart diretta da Daniele Gatti

Domenica 17 settembre alle 16 al Teatro Comunale in programma la Seconda e Sesta Sinfonia di Beethoven

Domenica 17 settembre alle 16 è in programma il secondo dei due concerti con cui prosegue la residenza che vede protagonisti l’Orchestra Mozart dell’Accademia Filarmonica di Bologna e il suo direttore musicale Daniele Gatti, uno dei direttori d’orchestra più noti e apprezzati sui podi internazionali. Il progetto residenziale, che durerà fino a tutto il 2024, vede orchestra e direttore impegnati nel ciclo dedicato all’esecuzione integrale delle Sinfonie di Beethoven. 

Dopo il concerto del 15 settembre, che ha visto l’esecuzione della Quarta e la Quinta Sinfonia, domenica 17 settembre al Teatro Comunale “Claudio Abbado” sono in programma la Seconda e la Sesta Sinfonia.

La Seconda Sinfonia in re maggiore op. 36 nasce in un momento particolarmente sconsolato della vita del compositore, quando al dramma dell’incipiente sordità si aggiunsero le disavventure sentimentali e le difficoltà – con le conseguenti delusioni umane – dell’affermarsi nella competitiva Vienna musicale dell’epoca.

Poco prima di iniziare a comporre la Seconda Sinfonia Beethoven scriveva infatti: «la parte più preziosa di me stesso, il mio udito, si è molto indebolita. Puoi renderti conto quanto ora la mia vita sia triste, dal momento che sono tagliato fuori da tutto ciò che mi è caro e prezioso; e per di più sono costretto a frequentare meschini egoisti».

Nella seconda parte del programma verrà eseguita la celeberrima Sesta Sinfonia in fa maggiore op. 68, composta in contemporanea con la Sinfonia n. 5, tra il 1807 e il 1808, durante i lunghi periodi trascorsi in campagna. Fu questo contesto a spingere il compositore a ribattezzarla “Pastorale”. Beethoven amava moltissimo il contatto con la natura e i ritmi della vita campestre, che lo allietavano e gli regalavano una serenità che pervade la Sinfonia, articolata in cinque movimenti che rispecchiano le diverse ispirazioni che il contesto rurale gli offrì.