
Con lo spettacolo tra poesia e video mapping Astolfo sulla luna, alla ricerca del senno di Orlando, lo scrittore e l’attore incantano Ferrara
Due testi poetici in dialogo, declamati e raccontati al pubblico da due autori uniti dalla passione per la poesia e l’arte – l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto letto da Roberto Pazzi e Un giorno senza sera di Roberto Pazzi letto da Moni Ovadia – una piazza pronta ad accogliere le oltre 400 persone che avevano prenotato lo spettacolo ‘Astolfo sulla luna, alla ricerca del senno di Orlando’, una produzione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara, l’Assessorato alla Cultura, Provincia di Ferrara, Ferrara Arte e Ascom Confcommercio Ferrara. Lo spettacolo, gratuito al pubblico, aveva in pochi giorni esaurito tutti i posti disponibili, con richieste di prenotazioni fino all’ultimo minuto.
L’evento – fortemente voluto la sera del 24 giugno, notte di plenilunio – corona un sogno nato quarant’anni fa dalla brillante mente dello scrittore ferrarese Pazzi. Un sogno che finalmente si è avverato: declamare l’Ariosto proprio dove uno dei testi più importanti della letteratura mondiale fu concepito, il Castello di Ferrara. Per realizzare lo spettacolo del Comunale all’aperto, sono stati occupati 900 metri quadri di suolo pubblico per la platea, allestito secondo un protocollo di sicurezza condiviso dalle autorità cittadine, due proiettori laser 4K di ultima generazione e più di un’ora di animazione video proiettati su 64 metri di altezza della Torre San Paolo del Castello Estense di Ferrara.
“Roberto Pazzi è un poeta vero e come tale conosce la poesia in modo vasto – dice l’attore Moni Ovadia, anche direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara –. Stiamo facendo uno degli atti di maggiore civiltà, la lettura pubblica, che aggrega le comunità e permette loro di riconoscersi. E’ così nelle grandi culture monoteiste, ma lo è anche per noi che viviamo in una società laica. Dovremmo istituire letture pubbliche di quei grandi testi che hanno fondato la civiltà secolare di cui facciamo parte. Portare la parola narrata nelle grandi piazze, finché non diventi una consuetudine”.
Dopo la lettura di due poesie di Roberto Pazzi da parte di Vittorio Sgarbi, che ne ha ‘rubata’ una tra le dieci scelte da Ovadia e tratte da Un giorno senza sera. Antologia personale di poesia 1966-2019 (La nave di Teseo), la parola è poi passata a un emozionato Roberto Pazzi, che ha declamato e raccontato le ottave del canto XXIII sulla follia di Orlando e, dal canto XXXIV, quelle del volo di Astolfo sulla luna. Alle sue spalle, la scenografia in movimento del video mapping a tema proiettato sulla torre di San Paolo del Castello. “È stata una serata magica, solo la luna si è fatta desiderare, forse per timidezza, bisognerebbe chiederglielo come ha fatto Leopardi nel Canto di un pastore errante dell’Asia – commenta Roberto Pazzi –. Perché pur essendo notte di plenilunio la luna non s’è mostrata che quando ho finito di declamare il canto di Astolfo che vola sulla luna. In compenso non è mancata la folla sia seduta che in piedi che ascoltava rapita la Poesia di uno dei poeti più grandi dell’umanità dalla mia bocca. Non di solo calcio quindi vive l’italiano… possiamo ancora sperare!”.
“Anche quando tutto si è dovuto chiudere non abbiamo mai smesso di pensare alle riaperture – sottolinea l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli –. Ai recenti stati generali della cultura, con tanti amministratori, ho sentito qualcuno lamentarsi. Non penso che sia il momento di lamentarsi, noi abbiamo sempre preferito lavorare. E i risultati li stiamo raccogliendo. È il momento che, anche a livello nazionale, si pensi a come rilanciare e sostenere la cultura, un comparto che muove quasi 800mila operatori, e più. Non è lo streaming la risposta, ma la valorizzazione del lavoro, dell’esperienza e della professionalità che esprimono i settori della cultura e degli spettacoli. Grazie a chi ci ha consentito di realizzare tutto questo, grazie a Vittorio Sgarbi, Moni Ovadia e Roberto Pazzi che hanno impreziosito una iniziativa magnifica, iniziata con l’inaugurazione di una mostra a Castello che ha dialogato perfettamente con il clima ariostesco della serata“.
“E’ da anni che l’amico scrittore Roberto Pazzi voleva onorare Ariosto – racconta Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte –. La città dovrebbe essere orgogliosa di avere uno scrittore, tradotto in 26 lingue, più di Bassani. Ho raccolto questa sua richiesta, che ora è stata possibile grazie all’amministrazione comunale. Tra le tante bizzarrie, ho chiamato un uomo di teatro come Moni Ovadia per dirigere il Comunale. Li ho fatti conoscere e sono diventati amici”. Il tema, Astolfo sulla luna alla ricerca del senno perduto di Orlando per amore di Angelica, insensibile al suo amore, ben si ricollega anche al progetto di Sgarbi per Palazzo dei Diamanti: “La follia sarà anche il tema della mostra con cui riaprirà Palazzo dei Diamanti, dopo i lavori, il 26 agosto del prossimo anno“.