Una parte del pesce pescato di frodo

Questa volta il quantitativo di prodotto ittico illecitamente catturato ammonta a circa 1000 Kg

Alle prime ore dell’alba di questa mattina, altri tre soggetti, di nazionalità rumena, sono stati sorpresi mentre trasportavano il carico di una fruttuosa pesca di bracconaggio appena perpetrata nelle acque dolci del territorio comunale di Argenta, in località Longastrino.
Ad intervenire ancora i militari dei Nuclei Carabinieri Forestale di stanza nella provincia estense (Comacchio, Ferrara) e del Nucleo Biodiversità di Casalborsetti, supportati dalla preziosa collaborazione di alcuni volontari del settore, prestata nell’ambito di un consolidato dispositivo di vigilanza e controllo.

Questa volta il quantitativo di prodotto ittico illecitamente catturato ammonta a circa 1000 Kg, costituito per lo più da carpe e siluri stipati in cassoni di plastica nel retro di un furgone adibito al trasporto, insieme con le reti (per una lunghezza di circa 400 metri), un gommone, un elettrostorditore e la restante attrezzatura utilizzata allo scopo (remi, guadini, gonfiatori). Prodotto e mezzi dell’illecito, compreso il veicolo, sono stati sottoposti a sequestro.

Diversamente dal solito, l’elettrostorditore, comunemente adoperato per questo tipo di pesca, praticata mediante scariche elettriche indotte nell’acqua che provocano la morte o lo stordimento dei pesci, è risultato di provenienza commerciale e non “fai da te”, a testimonianza di una professionalità crescente nell’attività illecita.

Tutto il prodotto sequestrato è stato accertato inidoneo al consumo alimentare da parte dei competenti organi Asl all’uopo intervenuti e, pertanto, sarà avviato a termodistruzione presso gli appositi impianti, ad eccezione di una piccola aliquota che sarà sottoposta agli esami di rito presso il dipartimento IZSLER presente in provincia.

I tre soggetti sono stati deferiti a piede libero all’Autorità Giudiziaria per i reati di bracconaggio ittico, uccisione e maltrattamento animali, porto abusivo di armi. A carico dei medesimi sono state elevate sanzioni amm.ve per un importo complessivo di euro 1.200.