
Una brutta vicenda che ha avuto un lieto fine
Nel primo pomeriggio di sabato 21 ottobre, i militari della Compagnia di Portomaggiore sono stati avvisati del fatto che una donna, nella serata precedente, si era allontanata da casa a bordo della sua autovettura dopo un litigio con il marito, rendendosi irreperibile per lunghe ore per poi, in un contatto telefonico con i familiari, esternare una forte stato di disagio.
I militari, temendo per l’incolumità della donna, hanno attivato immediatamente il piano di ricerca delle persone scomparse, riuscendo a localizzarla nel ravennate. Il resto lo ha fatto la sensibilità di una Carabiniera che, trovandosi in Caserma nel momento in cui i familiari stavano formalizzando la denuncia di scomparsa ed approfittando del fatto che la donna avesse appena risposto ad una telefonata della figlia, si “intrufolava” nella conversazione in punta di piedi e, con la professionalità del Carabiniere e la sensibilità che solo una donna può esprimere quando parla con un’altra donna, è riuscita ad istaurare un rapporto di fiducia con la sua interlocutrice, tanto da parlarle al telefono per oltre un’ora e mezza.
Nel frattempo, senza mai interrompere il dialogo telefonico, la Carabiniera e i suoi colleghi hanno raggiunto Ravenna, dove hanno rintracciato la donna sana e salva che, sebbene ancora molto provata, dopo un lungo colloquio di sfogo, questa volta faccia a faccia con la donna dell’Arma, veniva riaffidata alle cure dei familiari.
Una brutta vicenda, insomma, che ha avuto un lieto fine, soprattutto grazie alla professionalità e la sensibilità dei militari dell’Arma.
Da oltre 20 anni, ormai, l’Arma dei Carabinieri annovera tra le sue fila personale femminile di ogni ordine e grado, capace di fare la differenza in molte situazioni, nelle quali essere donna, mamma, sorella, figlia, moglie o compagna conferisce loro quel valore aggiunto che può essere decisivo.