
Deferito un 20enne per lo stesso reato e per guida in stato di ebbrezza
Durante le scorse notti i militari della Compagnia di Comacchio hanno proseguito l’attività di controllo del territorio per prevenire le stragi del sabato sera e la consumazione dei reati lungo il litorale.
Alle prime luci dell’alba di sabato, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile hanno intimato l’alt ad una autovettura sospetta sulla SS309 all’altezza di Vaccolino. In tutta risposta il conducente si è dato alla fuga compiendo manovre pericolose per gli altri utenti della strada e per i militari stessi, venendo raggiunto e bloccato dopo alcuni minuti a Collinara. Sottoposto ad accertamenti mediante etilometro, il giovane è risultato con un taso alcolemico ben superiore al consentito venendo quindi deferito alla Procura Estense per resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza.
Nella sera di sabato, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile sono stati inviati dalla Centrale presso uno stabilimento balneare di Porto Garibaldi a seguito di numerose chiamate al 112 da parte di alcuni cittadini preoccupati che un uomo palesemente ubbriaco si potesse mettere alla guida della propria auto in compagnia di tre minori.
L’uomo, che aveva trascorso una giornata al mare con i figli ed altri amici mentre la moglie si trovava al lavoro, all’arrivo dei militari li aggrediva dapprima solo verbalmente ma poco istanti dopo, nonostante i tentavi di riportarlo alla calma, repentinamente li colpiva con pugni e calci, venendo quindi immobilizzato ed arrestato per lesioni personali, violenza, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale. Anche con i sanitari del 118 giunti sul posto, l’arrestato continuava a mantenere un atteggiamento violento riuscendo anche a colpire con un calcio il medico che lo stava visitando. Trasportato all’ospedale del Delta di Lagosanto veniva ricoverato per il grave stato di intossicazione da alcool e droghe in cui versava.
I minori con i quali si trovava (i due figli ed il figlio di alcuni amici), che fortunatamente non assistevano alla scena, venivano affidati alle madri chiamate dai Carabinieri.
Su disposizione del P.M. l’uomo, anche per il fatto di non avere precedenti penali, veniva liberato ai sensi delle disposizioni attuative del Codice di Procedura Penale.
Uno dei militari intervenuti riportava lesioni al volto guaribili in alcuni giorni per un colpo inferto dall’arrestato.