Il vicesindaco inseguì l’uomo facendo una diretta Facebook. Al via il processo a metà marzo per diffamazione

Nell’aprile 2020, nel pieno del lockdown causato dalla pandemia di Covid-19, il vicesindaco di Ferrara Nicola “Naomo” Lodi aveva cercato di fermare un uomo intento a fare attività sportiva per le vie del centro di Ferrara. Lodi registrò l’episodio in un video che poi pubblicò sulle proprie pagine Facebook: nel video il vicesindaco inseguiva l’uomo per dirgli, anche attraverso l’uso di un megafono, di non poter andare a correre tutti i giorni viste le norme allora in vigore. La diffusione sul social media scatenò poi una serie di commenti ingiuriosi nei confronti del podista. Quest’ultimo era però autorizzato a spostarsi per fare movimento lungo le vie cittadine per motivi medici, così come testimoniato dai vari certificati a supporto.

Ora il legale del podista ha presentato una richiesta di risarcimento danni, accusando il vicesindaco di Ferrara di atti diffamatori e chiedendo il risarcimento dei danni in 50mila euro. L’accusa – come riportato da Ansa – è infatti di grave diffamazione, vista l’elevata notorietà di Lodi e l’ampia diffusione data dalle dirette Facebook; l’eventuale rilevanza penale dei fatti, l’utilizzo di espressioni dequalificanti, denigratore e ingiuriose nei commenti e la risonanza mediatica. Furono infatti centinaia a rispondere a “Naomo” su Facebook e 200 casi finirono sotto indagine, poi selezionati in una ventina a processo. L’apertura del processo civile è fissata per il prossimo 15 marzo.