La fermata ferroviaria, sospesa il 12 dicembre scorso, consentiva ai residenti della frazione di raggiungere facilmente le altre località della tratta Suzzara-Ferrara

Un nutrito gruppo di oltre trenta persone ha affollato oggi pomeriggio, giovedì 26 gennaio, la piccola stazione di Zerbinate di Bondeno per dire “no” alla sospensione della fermata ferroviaria che, fino al 12 dicembre scorso, consentiva ai residenti della frazione di raggiungere facilmente le altre località della tratta Suzzara-Ferrara.

A lanciare la manifestazione pacifica è stato il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini. Anche grazie a un tam-tam sui social, le adesioni spontanee hanno preso piede e la fermata di Zerbinate è risultata piuttosto affollata. L’iniziativa è stata da subito sposata anche dal Comune, con il sindaco e vari componenti della giunta partecipanti alla manifestazione. «Siamo ancora in attesa di una risposta dalla Regione – ha esposto il primo cittadino, Simone Saletti –: il consiglio Comunale all’unanimità ha chiesto con un ordine del giorno il ripristino della fermata, essenziale per i residenti di una frazione altrimenti non direttamente collegata da mezzi di trasporto pubblico, ma finora da parte dell’assessore regionale Corsini e da Trenitalia Tper c’è stato solamente silenzio».

Una risposta, da via Aldo Moro, è invece arrivata al consigliere Bergamini, il quale a seguito della sua interrogazione ha messo in fila i numeri utilizzati dalla Regione per giustificare la scelta: «La Regione asserisce che, “a prescindere dai costi relativi al mantenimento delle fermata, le valutazioni sul servizio ferroviario sono state fatte per intraprendere un processo di ottimizzazione”. Secondo la Regione, l’elettrificazione della linea potrebbe portare maggiori corse e tempi più ridotti di chiusura dei passaggi a livello. I quali, dal nostro punto di vista, andranno superati in futuro con degli scavalca-ferrovia. Ad ogni modo – prosegue il consigliere del Carroccio –, il condizionale usato dalla Regione nasconde una volontà chiara di non ripristinare la fermata di Zerbinate, alludendo a un’utenza media di 4 (quattro) persone al giorno, che sappiamo in realtà essere maggiore, tra studenti, lavoratori e utenti occasionali». Bergamini non ci sta, quindi, e tuona: «Zerbinate ha il diritto di esistere e, in tal senso, il treno costituisce un servizio fondamentale per tutti quei cittadini che non dispongono di un mezzo proprio per spostarsi. La cancellazione della fermata è incomprensibile e inaccettabile, totalmente a discapito delle piccole frazioni». Lo stato dell’arte si somma a una considerazione avanzata dal sindaco Saletti: «Da un lato, i vertici regionali annunciano con ogni mezzo l’intenzione di adottare politiche “green”, orientate alla sostenibilità e all’incentivazione del trasporto pubblico, mentre dall’altro sopprimono l’unico servizio pubblico di un paese. Un centro abitato sicuramente collocato ai margini geografici dell’Emilia-Romagna, ma che merita la stessa attenzione e cura delle località più centrali e blasonate. Confidiamo che la fermata possa essere presto ripristinata».