
Abitazioni, scuole, imprese, attività artigianali e commerciali, chiese, centri storici: tutti i numeri di ciò che è stato fatto nel Ferrarese e in Regione
A dieci anni dal sisma, la ricostruzione in Emilia è ormai in fase di completamento. “Ogni cosa deve tornare al suo posto”, si disse dopo le terribili scosse del 20 e 29 maggio 2012 e le prime settimane dell’emergenza più dura, e per riuscire a farlo, portando a termine la gran parte dei lavori previsti, nella nostra Regione sono stati concessi complessivamente contributi per quasi 6,5 miliardi di euro, erogati alle famiglie e alle imprese delle aree colpite. Di questi, già liquidati oltre 5 miliardi di euro.
Questi i numeri a livello regionale: 17.500 abitazioni ripristinate e 27 mila persone rientrate nelle proprie case. 570 scuole ripristinate o ricostruire ex novo e mai un’ora di lezione persa. 6 mila piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi rese di nuovi agibili, 3.500 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 1.550 imprese che hanno potuto mettere in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione in nome della prevenzione futura. Ancora: 1.000 interventi nei centri storici per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali. 330 chiese riaperte al culto.
Ricostruzione privata e produttiva praticamente chiusa, mentre proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.
Ma anche in questi ultimi due anni, segnati drammaticamente dalla pandemia, i cantieri, pur rallentati, non si sono mai fermati. Resta infatti l’obiettivo di chiudere anche quest’ultima parte nel più breve tempo possibile, con il caro energia, gli aumenti generalizzati dei prezzi e la difficoltà nel reperire materiali e strumenti per l’edilizia che rendono la sfida ancor più impegnativa.
In questo quadro si inseriscono alcuni provvedimenti assunti dalla Regione Emilia-Romagna, dal Governo e dal Commissario per la Ricostruzione per sbloccare progetti e cantieri. In particolare, dopo il nuovo prezziario regionale il Commissario si prepara ora a firmare la nuova ordinanza sui cantieri in corso nel ‘cratere’, sia pubblici che privati, in aggiunta a quanto già previsto nel Decreto legge 50/2022 pubblicato martedì scorso. Una vera e propria boccata di ossigeno per imprese e ricostruzione, sollecitata con forza da associazioni economiche, professionisti e sindaci per dare l’ultimo impulso al completamento dei lavori post sisma.
È questo, in sintesi, il quadro a dieci anni dal sisma che colpì quattro province emiliane – Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara –, insieme a quelle di Mantova e Rovigo, causando 28 decessi, 300 feriti, 45 mila sfollati e danni per 12,2 miliardi di euro. Un ‘cratere’ iniziale che contava 59 Comuni, oggi ristretto a 15: in 45 comuni, infatti, la ricostruzione è pressoché terminata, mentre nei rimanenti è a buon punto ma servono ancora procedure e risorse specifiche. E proprio su questi aspetti, martedì scorso, si è svolto un confronto tra Regione Emilia-Romagna e Palazzo Chigi, presenti il Commissario per la ricostruzione e il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, da un lato, il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei ministri e la capo dipartimento Casa Italia, dall’altro; incontro su aspetti normativi, risorse e uscita dallo stato di emergenza, per un confronto che proseguirà già nei prossimi giorni.
Stato dell’arte della ricostruzione nel territorio della provincia di Ferrara
A dieci anni dal sisma la ricostruzione è pressoché conclusa, sono stati concessi complessivamente contributi per quasi 2,3 miliardi di euro, di cui oltre 1 già liquidato, erogati alle persone e alle imprese.
I cantieri, seppur rallentati non si sono mai fermati anche in questi due anni drammaticamente segnati dalla pandemia. Oggi il caro energia e gli aumenti dei prezzi, nonché la scarsa reperibilità di materiali e strumenti per l’edilizia, rendono la sfida di tenere attivi i cantieri e continuare nello sforzo di conclusione della ricostruzione, ancora più impegnativa.
Abitazioni
Gli edifici completati sono 1.896, per 4.185 abitazioni (prime e seconde case) e quasi 1.500 piccole attività economiche ripristinate rese di nuovo agibili. Praticamente conclusa la ricostruzione leggera (livello di danni B-C, con situazione di inagibilità temporanea o parziale), il cui stato di avanzamento è arrivato al 99%; mentre per la ricostruzione pesante (danno E, con situazione di inagibilità totale) lo stato di avanzamento ha superato il 92%.
La ricostruzione degli immobili che ricadono in questa ultima categoria, infatti, sconta una maggiore difficoltà di attuazione per la complessità progettuale, organizzativa e realizzativa.
Complessivamente, sono state completate 2.056 ordinanze di concessione di contributi, sulle 2.108 domande attualmente valide (al netto di rigetti, rinunce e revoche) presentate ai Comuni.
Per la ricostruzione delle abitazioni e delle piccole attività economiche, il totale dei contributi concessi ammonta a oltre 458 mila euro, di cui già liquidati oltre 424 mila.
Cantieri completati
1.896 edifici che corrispondono a 4.185 abitazioni (comprensive di quelle non principali).
1.472 attività economiche (385 unità ad uso produttivo, 404 ad uso commercio, 218 ad uso ufficio, 465 ad uso deposito).
Usufruiscono delle misure di Assistenza alla popolazione 47 nuclei, il 38% in meno rispetto al 2021.
Attività produttive
Per la ricostruzione relativa ai comparti industria, agricoltura e commercio, le domande di contributo approvate (al netto di rigetti, rinunce e revoche) sono 387, per un totale di oltre 404 milioni di euro concessi di cui oltre 372 già liquidati.
I progetti conclusi sono 387.
A questi si aggiungono quasi 1.500 attività economiche e commerciali ripristinate, dai negozi alle botteghe artigiane, collegate alle abitazioni.
Inoltre, per la messa in sicurezza degli immobili produttivi non danneggiati, sono stati concessi contributi (al netto di rigetti, rinunce e revoche), con fondi messi a disposizione dall’Inail, per quasi 19 milioni di euro a oltre 420 imprese.
Opere pubbliche e dei beni culturali
Le risorse totali messe in campo, comprensive dei cofinanziamenti disponibili, ammontano a oltre 421 milioni di euro.
I cantieri conclusi sono 130 per quasi 58 milioni di euro, mentre i cantieri in corso sono 189 per quasi 163 milioni di euro. Ancora in fase di progettazione 136 interventi, per un investimento stimato di oltre 200 milioni di euro.
Centri storici – Stato di attuazione delle risorse per la riqualificazione/rivitalizzazione dei centri storici (contributi ai Comuni)
Il totale delle risorse a disposizione è pari a 30 milioni di euro, di cui ad oggi sono stati ripartiti 24.689.577 euro, ai Comuni della Provincia di Ferrara sono stati assegnati 3.546.577 euro. Le Azioni Progettuali finanziabili sono relative ai Comuni appartenente al cratere ristretto e dotati di Piano organico. I comuni che hanno progetti finanziabili sono: Bondeno, Cento, Terre del Reno e Vigarano Mainarda.
Centri storici – Misure rivolte al ripopolamento e alla rivitalizzazione dei centri storici (contributo ai privati)
Per dare ulteriore slancio alla ricostruzione e ampliare lo spettro di azione delle politiche per la rinascita dei centri urbani, nel 2019 sono state introdotte specifiche misure per i Comuni del cratere ristretto di cui all’Ord.34/2017, con l’obiettivo di agevolare processi di insediamento, riqualificazione e ammodernamento delle attività di impresa, professionali o non profit. I comuni della provincia di Ferrara coinvolti dal provvedimento sono: Bondeno, Cento, Ferrara, Poggio Renatico, Terre del Reno, Vigarano Mainarda.
Con riferimento alle concessioni effettuate nell’ambito delle sei call, si sono generate economie di spesa che sono state messe a disposizione per finanziare un ulteriore call (Ordinanza n. 7 dell’8 aprile 2022), che ha una prima dotazione di risorse pari a 5 milioni di euro, destinata a 13 comuni del cratere di cui all’Ord.8/2021. Nel territorio del ferrarese i comuni coinvolti sono: Bondeno, Cento, Terre del Reno. Il deposito delle domande rimarrà aperto dal 3 al 31 maggio 2022.
Il presidente Mattarella nel modenese per il decennale del sisma
A fare il punto della situazione in occasione del decennale del sisma sono stati, nel corso di una conferenza stampa in Regione a Bologna, il Presidente della Giunta regionale insieme al Sottosegretario alla presidenza e al direttore dell’Agenzia per Ricostruzione-Sisma 2012. Un bilancio accompagnato dall’illustrazione degli eventi e delle iniziative che caratterizzano il decennale, a partire dalla cerimonia ufficiale di domani a Medolla (Mo) col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente della Regione ha citato tutte le famiglie o quasi rientrate nelle proprie case, le aziende tornate nei capannoni, poi abitazioni e negozi, attività produttive e fabbricati agricoli, scuole e servizi, tantissimi nuovi spazi dedicati alla socialità, tecnopoli per la ricerca e l’innovazione; ha ribadito l’impegno a completare il lavoro della ricostruzione, anche se è stato chiarito come il più sia stato fatto. Il Presidente ha sottolineato che se oggi questa parte dell’Emilia produce addirittura più di prima, il merito va a un grande lavoro corale. Per questo questi dieci anni rappresentano una storia collettiva di cui andare orgogliosi, che merita di essere raccontata e di essere ascoltata, sia qui, perché la memoria collettiva è un patrimonio prezioso di identità, sia nel Paese, perché ciò che qui è stato fatto possa essere patrimonio per l’Italia.
Il Presidente ha inoltre detto che ricostruire come prima sia stata la scelta iniziale, con edifici più sicuri, efficienti, sostenibili, oltre a garantire lavoro, servizi, scuole. Questo tenendo fermo un impianto istituzionale regionale, fatto di condivisione: il ‘cratere’ dei Comuni colpiti con la Cabina di regia dei sindaci riunita periodicamente per decidere insieme e un tavolo tecnico con imprese, sindacati e professionisti per vagliare problemi e provvedimenti. Oggi cratere e comitato dei sindaci sono ridotti a un quarto rispetto a dieci anni fa: non è finita, ma si è vicini alla meta. E anche davanti al blocco dei cantieri causato dalla stretta su materie prime, energia e prezzi non si è certo rimasti con le mani in mano: il nuovo prezziario regionale, unitamente al nuovo decreto appena uscito del Governo e all’ordinanza che si sta assumendo, vogliono essere una risposta forte a tutto il settore delle costruzioni, con un’attenzione specifica all’ultima fase ricostruzione, che la Regione vuole accelerare e completare. Infine, dopo emergenza e ricostruzione, si è già impegnati coi sindaci nel progettare la ‘terza fase’, per costruire quello che non c’è mai stato e che servirà alle comunità di domani.
Il Presidente, infine, ha parlato della sola cosa che non si potrà riavere, le persone che non ci sono più, e ha inviato un pensiero a loro e ai familiari, sottolineando come non si possa cancellare la sofferenza di tanti causata dal sisma. In questo decennale, ha voluto dire grazie di cuore a tutti coloro che donarono o vennero in Emilia ad aiutare, in una gara di solidarietà enorme. Così come ha ringraziato sindaci, amministratori, tecnici, imprese, volontari, professionisti e operatori sanitari, sociali e della scuola, quelli di allora e quelli di oggi, naturalmente, artefici di una staffetta che non si è mai fermata. Il Presidente ha concluso dicendo che il ringraziamento più forte lo meritano gli emiliano-romagnoli: cittadine e cittadini che non si sono mai arresi.