Ora gli agenti che scoprono di essere celiaci possono rimanere in servizio, mentre per gli aspiranti partecipanti ai concorsi viene precluso l’accesso

Il personale delle forze armate e di polizia che scopre di essere celiaco può rimanere in servizio, mentre per gli aspiranti partecipanti ai concorsi viene precluso l’accesso. Lo rende noto il sindacato Nsc (Nuovo sindacato carabinieri) che chiede al ministero della Difesa di rivalutare i criteri di accesso “garantendo i principi di pari opportunità, considerato che già la polizia penitenziaria e il corpo nazionale dei vigili del fuoco incorporano persone celiache”. 

Nsc fa riferimento a una direttiva del 9 aprile 2015 che “la diagnosi di celiachia, se emerge allorquando si è già in servizio, essa non costituisce condizione invalidante per la cessazione” del servizio “mentre persiste l’esclusione dai concorsi per incorporamento, proprio quando ‘la scienza ha stabilito che la celiachia può manifestarsi in qualsiasi momento della vita, rendendo evidente che tutti siamo potenziali celiaci già in fase di arruolamento”.