Consegnato un documento di proposte al Prefetto di Ferrara. Tassinari (Coldiretti): “necessario un impegno maggiore da parte di tutti per il bene del territorio e delle nostre imprese”

Nonostante la pioggia insistente quasi un centinaio di soci di Coldiretti Ferrara, in rappresentanza di tutti gli associati della provincia hanno manifestato nella mattina di ieri, venerdì 22 aprile, davanti alla Prefettura di Ferrara per sollecitare il supporto del rappresentante del Governo nelle azioni di contrasto e limitazione delle nutrie nel nostro territorio.

Il tema della sovrappopolazione di questa specie nel ferrarese e dei danni che ne conseguono è ormai datato ma purtroppo mai risolto e sempre attuale, con grande malumore degli agricoltori e non solo.

Il documento consegnato al Prefetto di Ferrara Rinaldo Argentieri, ripercorre da un lato le problematiche, sia legislative che di impatto sulle aziende agricole e sul territorio, e dall’altra contiene una serie di proposte, rivolte a diversi soggetti, per tentare di arginare in modo più incisivo il problema.

Nel corso del sit-in, che si svolto in modo composto, si sono alternati i dirigenti dell’associazione nel rimarcare le questioni e le motivazioni della mattinata. 

Successivamente una delegazione composta dal presidente provinciale Floriano Tassinari dai vice presidenti Stefano Maestri e Gianni Paganini e dal direttore Alessandro Visotti, è stata ricevuta dal dott. Rinaldo Argentieri, che si è intrattenuto a lungo con i rappresentanti di Coldiretti approfondendo le tematiche e le proposte avanzate nel documento, che vanno dall’inquadramento giuridico della specie, alle problematiche concrete delle attività di contenimento attraverso trappole o sparo, alla figura del coadiutore, ai danni non risarciti agli agricoltori ed ai costi per la collettività della presenza incontrastata di questo roditore. 

Le proposte che abbiamo presentato al Prefetto, che ringraziamo per l’attenzione e la sollecitudine – ribadisce il presidente Tassinari – partono dal necessario riconoscimento giuridico dell’attività di controllo della specie che non può essere parificata all’attività venatoria, quindi con modifiche alla legge nazionale 157, compreso lo status normativo della figura del coadiutore, la necessità che gli agricoltori debitamente formati, possano agire in modo più snello nei fondi agricoli, utilizzando anche armi diverse dalla classica doppietta da caccia, ribadendo che si tratta di altra cosa rispetto all’esercizio venatorio, fino alla richiesta di adeguati fondi sia per riconoscere i costi sostenuti dai coadiutori volontari, sia per risarcire i danni subiti alle colture agricole (che possono arrivare anche al 15/20% del raccolto), sino a verificare un piano straordinario di controllo da mettere in atto anche oltre l’apporto dei cacciatori coadiutori volontari”.

Abbiano avuto conferma – chiude Tassinari – che il Prefetto è attento a questi temi e che sarà al nostro fianco nell’attivare le istituzioni che hanno voce in capitolo, e che ancora ringraziamo per l’incontro di oggi e per la promessa di un ulteriore momento di confronto a breve che ci rincuora circa l’aver trasmesso l’urgenza e necessità di affrontare questo problema con presupposti diversi dal passato”.