
Tutti i piccoli profughi ucraini tra 0 e 6 anni potranno continuare ad andare a scuola e condividere gioco, formazione e divertimento con i loro coetanei. Dieci di loro frequenteranno scuole del Comune di Ferrara e nove della Provincia
FISM Ferrara, l’associazione che coordina oltre 50 scuole materne paritarie tra comune e provincia di Ferrara, accoglierà, in collaborazione con i comuni di riferimento, 19 bambini in fuga dalla guerra in Ucraina in 12 scuole del nostro territorio. I bambini, che stanno vivendo la drammatica esperienza dell’allontanamento dalla propria casa, potranno così continuare a frequentare una scuola e condividere con i loro coetanei momenti di gioco e formazione.
“Ci siamo attivati immediatamente – ha commentato Biagio Missanelli, Presidente di FISM Ferrara – per poter accogliere quanti più bambini in fuga dalla guerra nelle scuole che coordiniamo nel nostro territorio. Dopo un lavoro in pieno coordinamento con i comuni abbiamo reso concreta un’importante opportunità per 19 piccoli alunni con la speranza di poter portare – per quanto possibile – serenità anche alle loro famiglie che possono rivedere i propri figli frequentare la scuola e condividere i momenti della loro giornata con i coetanei in un contesto sereno”.
Nel comune di Ferrara, 3 bambini saranno inseriti alla “Casa dei Bambini” in via Bologna, 1 bambina a “San Luca”, 2 alla scuola “Braghini Rossetti” a Pontelagoscuro, 2 alla “S. Vincenzo”, 1 al CIF e 1 a San Bartolomeo. Fuori Ferrara, invece, una bambina frequenterà la scuola “Sacra Famiglia” a Santa Maria Codifiume, 3 bambini la scuola “G. Billiart” di san Giuseppe di Comacchio, 2 la “Divina Provvidenza di Copparo”, 1 bambino al “Malpighi Renzi” di Cento, 1 bambina alla scuola San Giuseppe di Corporeno e 1 presso l’istituto “Maria Immacolata” di Bondeno.
“Come FISM – conclude Missanelli – ci proponiamo di agire secondo principi di ispirazione cristiana, ma di valore universale e comune a tutti. La guerra in Ucraina ci ha colpito profondamente e ci siamo fin da subito impegnati per dare una risposta concreta attraverso la grande disponibilità di educatori e dei responsabili delle scuole, parte integrante delle comunità del nostro territorio”.