
I Sindaci: “L’approvazione era passaggio necessario e non più rinviabile per la sopravvivenza dell’azienda, ma questa deve migliorare”
Si è riunita mercoledì 30 marzo, presso la Delizia Estense di Belriguardo, l’assemblea dei soci di Clara. Tra i soci, chi online e chi in presenza, nessuno era assente. L’unico punto all’ordine del giorno dell’assembra è stata la discussione del Piano industriale 2022/2036 e trasmissione ad Atersir.
Lo scorso 14 dicembre si era già tenuta una seduta assembleare per esprimere la fiducia sul nuovo piano industriale: in quel momento erano stati i sindaci a chiedere altro tempo per avere informazioni più precise e dettagliate rispetto ad alcuni temi chiave che destavano preoccupazione.
Di seguito riportiamo il comunicato congiunto fra i sindaci de comuni di Alto e Basso ferrarese serviti da Clara: Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Goro, Masi Torello, Mesola, Ostellato, Poggio Renatico, Portomaggiore, Riva del Po, Tresignana, Vigarano Mainarda, Voghiera.
«Come soci abbiamo chiesto una proroga per poter approfondire il piano industriale che ci era stato presentato a metà dicembre – raccontano i sindaci in un comunicato congiunto –. Prima ancora di essere soci della multiutility, ciascuna e ciascuno di noi indossa la fascia di primo cittadino: abbiamo il dovere e la responsabilità di tutelare prima di tutto l’interesse dei nostri cittadini. Dall’altra parte siamo sempre stati ben consapevoli dell’importanza vitale che l’approvazione del Piano Industriale rappresenta per la sopravvivenza e il futuro di Clara. Abbiamo seguito la linea della responsabilità, mettendo da parte l’appartenenza politica di ciascuno di noi, elemento importante che ci ha permesso di focalizzarci sul piano e sui suoi effetti. Nelle settimane di lavoro congiunto, sono stati rilevati diversi aspetti di criticità, conseguentemente riassunti in un documento condiviso ed allegati al piano industriale. Questo documento tratta temi fondamentali per la gestione dei rifiuti sui nostri territori e contiene le considerazioni e le proposte dei soci, ed evidenzia i punti sui quali il piano industriale risulta “timido” o in alcuni casi penalizzante, di modo che Atersir possa valutarli.
Le osservazioni spaziano dagli scostamenti della tariffazione che superano, a volte, il 30% dei costi standard IFEL, alla situazione debitoria pregressa, alle questioni legate ai costi fissi dell’organico, all’importanza di mantenere ed ampliare l’apertura dei centri di raccolta laddove presenti sin d’ora fino al cambio di frequenza di passaggio con la eliminazione della stagionalità in alcune zone della provincia, che anche se motivato da un obiettivo di uniformità su tutte le aree servite e anche dall’enorme aumento dei costi di carburante ed energia è un colpo molto duro da digerire per alcuni di noi. Nel documento è stato chiesto anche di valutare, con uno studio apposito, la possibilità di ritornare ai contenitori stradali per almeno una frazione del rifiuto.
«Il senso di questo documento si può sintetizzare così – continuano –: da una parte, la consapevolezza che l’approvazione del Piano Industriale era un passaggio non più rinviabile e necessario per garantire la sopravvivenza e il futuro dell’azienda, la cui crisi ricadrebbe comunque sui comuni e dunque sui cittadini. Dall’altra parte, come Sindaci vogliamo ribadire che ci sono cose che allo stato attuale non ci soddisfano e che l’azienda deve migliorare: è nostro dovere sottolinearle e lavorare per ottenerle, sempre in un clima di collaborazione e ciascuno nel suo ruolo. Una volta che Clara riceverà l’affidamento del servizio, vigileremo perché vengano prese in considerazione le osservazioni che abbiamo presentato, e come soci valuteremo qualsiasi scenario possibile sull’azienda con il solo obiettivo di garantire ai cittadini il miglior servizio di gestione dei rifiuti proporzionato al costo della tariffa».