La Guardia di Finanza negli ultimi tre mesi ha individuato 10 persone che ottenevano illecitamente il sostegno

Solo negli ultimi tre mesi, i finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara hanno individuato 10 soggetti che illecitamente hanno ottenuto il reddito di cittadinanza, utilizzando dichiarazioni e/o documenti falsi, oppure omettendo le informazioni dovute nella dichiarazione sostituzione unica (D.S.U.). I controlli sono stati svolti dalla Finanza nell’ambito della sistematica azione di contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, in sinergia e collaborazione con l’INPS.

Oltre alla denuncia, i percettori del sussidio sono stati segnalati all’INPS per la revoca e/o la sospensione del contributo e per il recupero delle somme già erogate, che si aggirano ad una somma di circa 55mila euro.

Un primo filone investigativo ha permesso di individuare attraverso con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo e delle informazioni messe a disposizione dall’INPS, la posizione reddituale e patrimoniale di 2 cittadini stranieri (1 brasiliano e 1 nigeriano), che hanno falsamente autocertificato, nelle istanze prodotte per ottenere il sussidio, di essere da lungo periodo di tempo residenti in Italia, percependo così sussidi mensili dai 500 ai 700 euro. In questi casi la normativa richiede, per i cittadini stranieri, la sussistenza di un doppio requisito per richiedere ed ottenere il “Rdc”: la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio erogato e il possesso della cittadinanza di un Paese dell’U.E. o di un permesso di soggiorno permanente o di lungo periodo (per gli extracomunitari).

Fra le posizioni irregolari, ulteriori 6 sono riconducibili a persone italiane condannate in via definitiva nei dieci anni precedenti alla richiesta del contributo o tratte in arresto per gravi reati (quali, l’omicidio, l’estorsione, la rapina, i maltrattamenti in famiglia, le gravi lesioni, il porto abusivo d’armi, l’associazione a delinquere), alle quali la norma sul reddito di cittadinanza non consente l’accesso al beneficio.

Altre 2 posizioni non regolari sono tutte riconducibili a false attestazioni delle relative D.S.U. In particolare i richiedenti e i beneficiari del sussidio risultano 2 stranieri (1 magrebino e 1 nigeriano). In un caso, la persona originaria della Nigeria, con licenza di ambulante, aveva omesso di dichiarare di essere titolare di un reddito d’impresa, dal quale traeva il sostentamento per il rispettivo nucleo familiare, mentre nell’altro caso, il soggetto non aveva comunicato la variazione della propria situazione abitativa.

Gli interventi complessivamente eseguiti, confermano l’impulso profuso della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica, a beneficio delle famiglie che hanno tutti i requisiti richiesti per ottenere i contributi, cui deve essere prioritariamente indirizzata, soprattutto in questo particolare momento storico, ogni azione economica di sostegno.