
Riaprono i negozi, scuola in presenza al 50%
Da lunedì 12 aprile l’Emilia-Romagna passa in zona arancione. Lo prevede l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base della valutazione dei parametri di rischio e dello scenario epidemico effettuata dalla Cabina di regia nazionale. Tra i principali indicatori che hanno comportato l’uscita dalla zona rossa, dove l’Emilia-Romagna si trovava dal 15 marzo, l’indice di trasmissibilità RT sceso a 0.81, dopo essere arrivato fino a 1.34, e l’incidenza settimanale dei casi di positività sceso sotto la soglia limite di 250 ogni 100mila abitanti rispetto agli oltre 430 di cinque settimane fa.
“Il ritorno in zona arancione premia gli sforzi, le attenzioni e i sacrifici di tutti gli emiliano-romagnoli nell’ultimo mese – affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. Permette a ragazze e ragazzi di tornare in aula anche alle superiori. Così come ai negozi di riaprire, seppure con limitazioni importanti in diversi comparti. Il nostro obiettivo è quello di non dover fare di nuovo passi indietro più avanti, vogliamo anzi creare le condizioni per nuove, ulteriori riaperture non appena sarà possibile farlo. Per questo invitiamo tutti a non abbassare la guardia e a continuare a rispettare le norme in vigore, a partire dal divieto di assembramenti. Stiamo proseguendo con la campagna vaccinale: abbiamo superato il milione di somministrazioni e insieme al Governo stiamo lavorando per fare molte più somministrazioni, contando sull’arrivo in Italia di nuove forniture, molto più consistenti. Più vacciniamo più ci avviciniamo all’uscita dalla pandemia: l’Emilia-Romagna è pronta a farlo”.
Cosa cambia in zona arancione?
Spostamenti
Resta in vigore il coprifuoco, con divieto di circolazione dalle 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Non sono consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità.
Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Saranno comunque permessi gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
È consentito, una sola volta al giorno tra le 5 e le 22, spostarsi (al massimo due persone con al seguito bambini sotto i 14 anni o persone disabili in affidamento) verso una sola abitazione e andare a trovare chi vi abita: ma soltanto all’interno del proprio Comune, visto che nelle zone arancioni non è possibile uscire dal territorio comunale.
Negozi, bar e ristoranti
Per quanto riguarda i negozi, potranno rimanere aperti fino alle 21. Per bar e ristoranti l’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. È prevista la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi a eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema, musei e teatri. Sono aperti i centri sportivi.
Le funzioni religiose si possono svolgere con la partecipazione di persone, ma nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
Scuola
Da lunedì 12 aprile 2021 le classi riaprono anche a chi era rimasto escluso il 7 aprile scorso.
Si torna tutti a scuola, ma le superiori riapriranno a metà. L’orientamento della Regione, infatti, è ripartire con la didattica in presenza al 50% per gli studenti del ciclo più avanzato: è la soglia minima del range 50-75% previsto nella zona arancione.
Sport
Riaprono i centri che offrono la possibilità di svolgere sport individuali come il tennis, il golf o il padel. In assenza di tali strutture, è possibile raggiungere quelli dei Comuni limitrofi per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base. Resta vietato l’uso degli spogliatoi.
Chiuse palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, che potranno erogare prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e le attività riabilitative o terapeutiche.
Campagna vaccinale
Il Commissario per l’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliuolo, ha firmato l’ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021.
L’ordinanza, in linea con il Piano nazionale del Ministero della Salute approvato con decreto 12 marzo 2021, dispone il seguente ordine di priorità ai fini della vaccinazione:
- persone di età superiore agli 80 anni;
- persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle citate raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari;
- persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa trai 60 e i 69 anni.
utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (precedentemente denominato COVID-19 Vaccine AstraZeneca) come da recente indicazione dell’AIFA.
Parallelamente viene completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.
A seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l’ordine indicato.
Le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino.
In Emilia-Romagna da domani la campagna vaccinale viene estesa alle persone dai 70 ai 74 anni, quindi i nati dal 1947 al 1951 compresi, che potranno prenotarsi utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, dal Fascicolo sanitario elettronico ai numeri di telefono attivati dalle aziende sanitarie.
Previsioni
La settimana chiave per le riaperture potrebbe essere l’ultima di aprile. E la data clou potrebbe essere proprio intorno al 25 aprile, il giorno della Liberazione, che potrebbe diventare “anche” il giorno o uno dei giorni della ripartenza della vita sociale nel nostro Paese, con ristoranti e bar pronti ad accogliere di nuovo, sia pure con più rigidi protocolli di sicurezza basati sulla prenotazione obbligatoria, i clienti ai tavoli dei locali almeno nelle regioni o nelle città che verranno ritenute nelle condizioni di poterlo fare. Il nodo fondamentale delle riaperture, dunque, riguarda i ristoranti e i bar.
In base alle attuali regole, il mese di aprile è privo di zone gialle e, dunque, i pubblici esercizi possono fare solo asporto e delivery. Ma lo stesso decreto prevede che il Consiglio dei ministri possa deliberare che in talune regioni o zone si possa passare a una sorta di giallo di fatto.