Guardia di Finanza

La Regione Emilia-Romagna ha revocato l’istanza per tutte le 3.630 ore di sussidio concesse

Tre sono le persone denunciate per truffa aggravata ai danni dell’INPS dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Ferrara. Il titolare di un’azienda ferrarese ha pensato di sfruttare la cassa integrazione in deroga facendo lavorare due degli otto dipendenti in sospensione, lasciando gli oneri fiscali, contributivi e retributivi a carico dell’Ente previdenziale.

Dall’esito dei riscontri effettuati dalle fiamme gialle nel corso del controllo, è emerso che l’impresa in questione, in coincidenza con il periodo del lockdown, ha richiesto 3.630 ore di cassa integrazione in deroga all’Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia-Romagna (deputata a riceve le istanze), per 8 dipendenti, in parte con una riduzione dell’orario lavorativo settimanale, in parte con una sospensione totale dalle attività lavorative. Dall’esame della documentazione acquisita i finanzieri hanno scoperto che 2 degli 8 dipendenti, per i quali era stata chiesta l’astensione totale dal lavoro, avevano di fatto continuato a svolgere le loro funzioni, in accordo con i vertici aziendali. Il legale rappresentante e i due dipendenti dell’impresa, sono stati denunciati alla Procura di Ferrara per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In caso di condanna, rischiano la reclusione sino a sette anni e in ogni caso dovranno restituire le indennità illecitamente percepite.

Tenuto conto che il trattamento previdenziale è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, oltre alla denuncia, l’azienda è stata segnalata all’Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia-Romagna, la quale ha provveduto a revocare nell’immediato, l’istanza di “CIGD” presentata per tutti gli 8 dipendenti per complessive 3.630 ore, e inviare il relativo provvedimento alla Direzione Provinciale I.N.P.S. di Ferrara. Ulteriore segnalazione è stata inviata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bologna per il materiale recupero delle somme indebitamente percepite, per un ammontare complessivo di € 30.500, in relazione al danno erariale causato dall’azienda.

L’operazione posta in essere dalla Guardia di Finanza di Ferrara, s’inquadra nelle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo, volte al continuo rafforzamento dell’azione di prevenzione e contrasto dei fenomeni illeciti in questa fase emergenziale, per verificare la corretta distribuzione delle risorse pubbliche anche connesse agli interventi di integrazione salariale previsti dai decreti “Cura Italia”, “Rilancio” e “Ristori” a sostegno di imprese che non possono ricorrere agli strumenti ordinari perché esclusi all’origine da questa tutela o perché hanno già esaurito il periodo di fruizione delle garanzie ordinarie.