Nonostante la donna avesse denunciato il convivente e fosse stata sistemata con la figlia in una struttura protetta, l’uomo ha continuato con le minacce

Sin dalle prime fasi dell’emergenza Covid erano iniziate le minacce di morte, seguite poi da percosse, schiaffi, in un crescendo di violenza arrivata sino a pugni e calci, con conseguenti lesioni certificate al pronto soccorso, ma lei, una giovane tunisina di 26 anni, aveva deciso di sopportare, anche per l’amore verso la figlia di un anno. Poi la situazione è degenerata, il compagno della ragazza, oltre ad insultarla e picchiarla, l’ha minacciata di morte brandendo un coltello preso dalla cucina. A questo punto la 26enne, temendo seriamente per la propria vita e per quella della piccola, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri della Stazione di Ferrara, che ricevuta la sua denuncia, hanno provveduto immediatamente a collocare la donna insieme alla figlia in una struttura protetta, avvisando intanto la Procura della Repubblica di Ferrara.

L’uomo, nonostante ciò, non ha desistito dalle minacce alla compagna e l’Autorità Giudiziaria, per impedire la reiterazione della condotta violenta nei confronti della donna, ha emesso ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Ieri pomeriggio i militari della stazione di Ferrara hanno quindi arrestato il tunisino B.W., 29enne residente in città, regolare sul territorio nazionale, il quale ora non potrà uscire dalla propria abitazione, se non previa autorizzazione, dove attenderà la celebrazione del processo per rispondere dei reati contestati.