Cna Ferrara prende posizione contro l’ipotesi di chiusura di piscine e palestre, le quali hanno molto investito in sicurezza e non c’è motivo di penalizzare inutilmente 

L’applicazione dei protocolli, nelle palestre e nelle piscine, garantisce pienamente la sicurezza di coloro che praticano l’attività sportiva. Tuttavia, se le istituzioni e le autorità sanitarie richiedessero una revisione dei protocolli saremmo pronti a discuterne, in nome del bene comune. Quello che riteniamo inaccettabile è la prospettiva di una chiusura totale di queste attività: se i protocolli sono stati violati da qualcuno, vanno puniti i trasgressori, non certo l’intera categoria, né tutti coloro che fanno attività fisica”.

Silvia Merli, responsabile dell’Unione Benessere e sanità di Cna Ferrara

Silvia Merli, responsabile dell’Unione Benessere e sanità di Cna Ferrara, si fa portavoce di un forte appello contro l’ipotesi di chiudere palestre e piscine ventilata dal premier nell’ultima conferenza stampa del 18 ottobre scorso.

Questo settore – spiega – ha compiuto uno sforzo importante, sia economico che organizzativo, per adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Lo ha fatto perché è cosciente delle proprie responsabilità e vuole contribuire alla lotta comune contro il contagio”.

Cna ritiene che disconoscere quell’impegno e obbligare il settore a chiudere sarebbe un errore, e andrebbe contro gli interessi della collettività: “l’attività fisica e sportiva – prosegue Merli – è parte integrante di uno stile di vita sano, rafforza le difese immunitarie e rende più resistenti alle malattie e ai contagi. E quindi, perché privarcene proprio adesso? Questo è il motivo per cui lanciamo questo appello, e chiediamo di non penalizzare inutilmente il settore”.