
Due persone sono state arrestate dopo la scoperta di una piantagione di marijuana, altre due invece per detenzione di cocaina
Nella giornata di martedì 6 ottobre i Carabinieri della Compagnia di Comacchio hanno portato a termine due diverse operazioni antidroga che hanno portato complessivamente all’arresto di 4 persone.
La prima operazione ha coinvolto due uomini comacchiesi, entrambi sessantenni, che avevano coltivato 14 piante di marijuana in un appezzamento di terreno a San Giuseppe di Comacchio. I Carabinieri della Stazione di Comacchio erano da qualche tempo sulle tracce di produttori locali di marijuana, li avevano individuati e li stavano monitorando, sino a quando i due uomini, inconsapevolmente, hanno condotto gli investigatori alla piantagione da loro allestita e gestita. Alle 18.30 del 6 ottobre è scattata l’operazione, con l’arresto in flagranza dei due e il recupero delle 14 piante, alte oltre ai due metri, ma anche di marijuana già essiccata e pronta per la vendita, hashish e materiale per la coltivazione dei vegetali, la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente. La cospicua quantità di prodotto fa ritenere che i due uomini fossero in grado di rifornire di marijuana ai consumatori della zona. Al termine delle operazioni i due sessantenni sono stati condotti presso le proprie abitazioni dove rimarranno ristretti agli arresti domiciliari in attesa delle disposizioni della autorità giudiziaria.
Poche ore dopo questa operazione, verso le 20 di martedì sera, il Nucleo Operativo della Compagnia è intervenuto a Lido Spina nell’ambito di un servizio finalizzato alla repressione del traffico di stupefacenti. I militari hanno sottoposto a perquisizione una autovettura in transito lungo la SS309 Romea. I Carabinieri avevano il sospetto che N.D., trentasettenne comacchiese con la sua convivente e coetanea G.D.A., di origini sudamericane, fossero dediti allo spaccio di stupefacenti; per questa ragione hanno fermato l’auto e proceduto alla perquisizione trovando, ben occultato sotto uno dei sedili anteriori della Dacia Logan, un pacchetto sospetto.

Recuperato l’involucro, del peso di 110 grammi, ed analizzato il contenuto è risultato che la polvere bianca era cocaina di buona qualità che, se posta in commercio avrebbe fruttato una somma ingente (oltre gli 11mila euro). La perquisizione domiciliare eseguita dagli stessi carabinieri ha portato poi al sequestro anche di bilancino, materiale per il confezionamento delle dosi.
La coppia, concluse le formalità in caserma, è stata condotta presso la propria abitazione, dove rimarrà ristretta agli arresti domiciliari, in attesa delle disposizioni della autorità giudiziaria.