
Nell’idea dell’azienda il confronto dovrebbe portare alla creazione di un centro di eccellenza a Forlì con il consolidamento dell’impianto produttivo già presente
Oggi, giovedì 3 settembre si è tenuto il tavolo istituzionale per affrontare il tema della riorganizzazione degli stabilimenti annunciata, nelle scorse settimane, dall’azienda Celanese. Un confronto utile tra amministrazione, parti sociali azienda e stake holder per fare il punto sulla questione Celanese e avviare sul territorio il dialogo tra le parti in vista del tavolo regionale.
“Il nostro territorio – ha affermato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, all’apertura del tavolo istituzionale convocato oggi nella sede del Comune – oggi unisce le forze per far fronte a una situazione che riguarda un’azienda particolarmente importante che tocca Ferrara ma anche Comuni limitrofi, fuori provincia e fuori regione, che hanno tra i residenti maestranze della Celanese“.
“Il tavolo – ha sottolineato il sindaco – vuole trovare una comunanza di intenti con l’obiettivo di mantenere l’azienda sul territorio o comunque di riuscire a mantenere le manovalanze nel caso venissero individuate soluzioni diverse. È un tavolo che non si vuole sostituire a quello regionale, ma anzi favorire il dialogo portando in Regione un punto dei lavori condiviso e avanzato“.
Il tavolo di questa mattina ha visto la partecipazione del direttore di stabilimento e del responsabile della produzione di Celanese Enrico Stella e Davide Boffi insieme con Anna Facchini; dei rappresentanti sindacali di Cgil (Fausto Chiarioni), Cisl (Bruna Barberisl) e Uil (Vittorio Caleffi); del presidente Camera di Commercio di Ferrara Paolo Govoni; di Stefano di Brindisi e Chiara Franceschini di Sipro, dell’amministratore delegato di IFM Paolo Schiavina; dei consiglieri della Regione Emilia-Romagna Fabio Bergamini e Marcella Zappaterra insieme con il sindaco Alan Fabbri e l’assessore comunale alle Attività produttive Angela Travagli.
Le parti hanno espresso i punti di partenza di un percorso che nell’idea dell’azienda dovrebbe portare alla creazione di un centro di eccellenza a Forlì con il consolidamento dell’impianto produttivo già presente senza che questo abbia sul territorio ferrarese , grazie a un rilancio dell’intero sistema produttivo aziendale che potrebbe fare da traino anche per Ferrara. L’azienda, ha sottolineato le larghe tempistiche dell’annuncio (a un anno dalla data prevista per lo spostamento), scelte per “favorire e non per negare un dialogo tra le parti” e si è anche dichiarata “disponibile ad aprire eventuali trattative di vendita del sito di via Marconi a soggetti che possano essere interessati“, come richiesto esplicitamente non solo dalle parti sindacali ma anche dai consiglieri regionali presenti. Dai consiglieri regionali sono partite riflessioni sull’impostazione da dare al tavolo regionale che, secondo Zappaterra, “potrebbe trattare la situazione relativa allo spostamento degli impianti della multinazionale o pure l’intero sistema del settore della Chimica a livello regionale di cui Ferrara è un polo importante“. Fabio Bergamini ha sottolineato come “in caso di vendita degli impianti ferraresi sarà prioritario far passare attraverso le relazioni sindacali il passaggio di proprietà in modo da garantire al massimo i lavoratori che devono essere tutelati da qualsiasi accordo al ribasso“.
I sindacati, per voce di Vittorio Caleffi della Uiltec-Uil e di Bruna Barberis della Cisl, hanno sottolineato come “il centro Celanese di Ferrara faccia parte di un sistema aziendale complesso che va salvaguardato nella sua interezza e possibilmente rilanciato con un piano apposito che garantisca l’attività produttiva dell’area“, mentre Fausto Chiarioni di Filctem-Cgil ha rimarcato che “ad oggi mancherebbe ancora il piano industriale“.
Il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni ha ribadito che l’ente “metterà a disposizione tutte le risorse tecniche e pratiche per favorire un’operazione complessa che deve tenere presente come non ci sia distinzione tra il sistema economico e il sistema sociale e dunque come il primo vada considerato strettamente legato al secondo“.
Il sindaco Fabbri ha quindi ribadito la “volontà che accomuna tutto il territorio nell’impegno a tutelare il tessuto economico e quello sociale che coinvolgono Ferrara ma anche le aree limitrofe“, sottolineando come “la presenza di tutte le parti intorno al tavolo mostra che Ferrara nella sua interezza c’è e vuole trovare delle soluzioni, non sostituendosi ma affiancandosi al tavolo regionale che ha come mission lo sviluppo economico del territorio“.