
Primo compito dell’Ufficio sarà la redazione del Pug (Piano Urbanistico Generale). La nota dell’Assessore all’Urbanistica Maggi
La Giunta municipale ha approvato oggi, martedì 21 luglio 2020, la costituzione dell’Ufficio di Piano del Comune di Ferrara, incaricato di tutte le funzioni di pianificazione urbanistica comunali, così come previsto dalla legge regionale 24/2017. Primo compito dell’Ufficio sarà la redazione del Pug (Piano Urbanistico Generale) che sostituirà i vecchi strumenti urbanistici e che sarà adottato dopo una serie di passaggi con le associazioni del territorio e con i cittadini.
In base alla legge regionale l’Ufficio di Piano sarà incaricato anche della predisposizione degli accordi operativi e dei piani attuativi di iniziativa pubblica e svolgerà funzioni di supporto alle attività di negoziazione con i privati e di coordinamento con le altre amministrazioni che esercitano funzioni di governo del territorio.
L’ufficio di Piano, così come costituito oggi dalla Giunta, coincide con il Settore comunale Governo del Territorio e sarà integrato all’occorrenza da esperti esterni alla struttura organizzativa del Settore stesso. Sempre secondo la legge regionale, gli Uffici di Piano devono infatti essere dotati di tutte le competenze professionali richieste per lo svolgimento delle funzioni di governo del territorio, tra cui quelle in campo pianificatorio, paesaggistico, ambientale, giuridico ed economico finanziario.
Responsabile dell’Ufficio sarà il dirigente del Settore Governo del Territorio, l’architetto Fabrizio Magnani.
Il Piano Urbanistico Generale (PUG)
La formazione del Piano Urbanistico Generale (PUG), prevista nei prossimi mesi, unificherà i tre strumenti urbanistici oggi in vigore – Piano Strutturale Comunale, Regolamento Urbanistico Edilizio e Piani Operativi Comunali – e segnerà quindi un passaggio tra due diversi modelli di governo del territorio. Di seguito riportiamo la nota dell’assessore all’Urbanistica Andrea Maggi in merito alla costituzione dell’Ufficio di Piano del Comune di Ferrara e alla redazione del Piano Urbanistico Generale.
Si tratta di uno strumento che imposterà le linee strategiche fondamentali delle grandi e piccole trasformazioni che attraverseranno Ferrara da qui ai prossimi decenni in due direzioni: da un lato, la promozione di processi di recupero e di rigenerazione urbana e, dall’altro, la limitazione di consumo del suolo che disincentiverà quindi la possibilità di nuovi insediamenti.
Siamo chiamati non solo a salvaguardare e valorizzare il territorio con la stessa intensità sia nel centro storico che nelle frazioni, consentendo a tutti una maggiore fruibilità degli spazi pubblici, ma anche e soprattutto a disegnare nuovi scenari di sviluppo urbano in termini di mobilità sostenibile ed accessibilità, servizi alle persone ed attrattività per le imprese. Proprio per favorire la parte produttiva della società ed i cittadini tutti, saranno semplificate norme e parametri, velocizzando le procedure in un processo di trasformazione digitale non più rinviabile.
Siamo di fronte ad un’occasione unica per tracciare il futuro di Ferrara, per renderla sempre più vicina ai cittadini ed ai loro bisogni, conservando il nostro carattere identitario, in una visione di città capace di essere leva per il suo stesso sviluppo.
Che città lasceremo quindi ai nostri figli e ai nostri nipoti? Riusciremo a migliorare non solo la sua qualità urbanistica, ma anche la vita in essa vissuta, la qualità del lavoro, delle relazioni sociali, del tempo libero dei nostri concittadini?
Si tratta di una vera e propria scommessa sul futuro: non possiamo limitarci a migliorare alcuni aspetti del vivere attuale, ma dobbiamo alzare l’orizzonte del nostro sguardo dal solo ambito ferrarese ad un sistema territoriale integrato dove il capoluogo è indiscutibilmente leader.
Partiamo però in salita. Ferrara negli ultimi anni è retrocessa in quasi tutti i settori economici: solo per citare un indicatore, siamo ultimi tra le province regionali nel settore costruzioni e come numero di start up e penultimi come occupati nel sistema produttivo. Ma insieme ce la possiamo fare. E ce la faremo.
Si tratta di un percorso che intraprenderemo con il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti i cittadini, disegnando anche il recupero e la funzionalità di alcuni “buchi neri” della città: penso all’ex Caserma Pozzuoli del Friuli, all’ex Amga di via Bologna, alla Cittadella della Salute e non solo.
Insomma una grande responsabilità e insieme un onore e una grande sfida. Una sfida che Ferrara, città e frazioni insieme, ha le capacità per vincere. Perché ce l’abbiamo nel DNA. Perché siamo forti di un grande passato, amiamo profondamente il nostro territorio ed abbiamo il coraggio, le potenzialità e la volontà di farlo.