
Un momento difficile per gli operatori dell’informazione
In questi giorni segnati dall’emergenza Coronavirus i giornalisti sono in prima linea per raccontare quanto sta accadendo in Italia e nel mondo, a volte al prezzo della vita, anche se non sempre se ne parla.
Sono migliaia i media operanti in Italia, che con passione e abnegazione fanno ogni giorno il proprio lavoro nelle zone più a rischio garantendo a tutti i cittadini il diritto ad un’informazione corretta e puntuale. Non è perciò questo il momento per farsi pubblicità con la classica tecnica del “microfono personalizzato” per le interviste ai politici. In questi giorni, infatti, si vedono politici con importanti incarichi istituzionali a livello regionale fare le proprie dichiarazioni davanti a questi “spot pubblicitari” travestiti da microfoni, per poi condividerne le immagini sui propri profili social pubblici.
Questo ignorare di fatto la par condicio verso i media delle proprie aree di riferimento appare una mancanza di attenzione verso un mondo, quale quello degli operatori dell’informazione, che in questo momento di emergenza stringe i denti per poter continuare ad informare puntualmente i cittadini, nonostante le enormi difficoltà pratiche ed economiche che si stanno incontrando ogni giorno.