Dopo tanti anni di investimenti per l’alta moda

Le prime mascherine protettive prodotte a Bondeno arrivano da Scortichino, ovvero da “Erian Confezioni”. L’azienda, nata nel 1983, è impegnata da tanti anni nell’alta moda e che ha dato inizio ad una linea produttiva per aiutare il Paese nell’emergenza “coronavirus”.

L’azienda, guidata da Erica ed Andrea Previati, era stata visitata soltanto pochi mesi fa dall’Amministrazione comunale per mostrare con fierezza i capi che finiscono nelle boutique di alta gamma di tutto il mondo, ma è stata la prima a rispondere presente di fronte alla richiesta di mascherine di protezione. Facendo eco all’appello del Sindaco facente funzioni Simone Saletti e del Consigliere regionale Fabio Bergamini, appellatisi alle istituzioni regionali per chiedere misure urgenti per le imprese del territorio disponibili a produrre mascherine e dispositivi di protezione individuale.

«Non nascondo l’emozione provata nell’entrare nel laboratorio, che è tra i pochi nelle nostre zone ad avere il riconoscimento di “Artigianato Artistico” e che, per necessità, ha riconvertito una parte della sua produzione per aiutare operatori sanitari e lavoratori, dotandoli di mascherine protettive, già entrate in produzione», dice il Sindaco Simone Saletti. Fabio Bergamini ricorda di aver chiesto alla Regione «che si arrivasse ad un Protocollo con le Istituzioni competenti in materia di salute pubblica per snellire le procedure per i test dei prodotti di questo tipo, ed anche ad un fondo che eviti agli imprenditori di spendere migliaia di euro per i test necessari alle certificazioni». E, in attesa che qualcosa si muova, da Scortichino è arrivato oggi un segnale importante con l’avvio della produzione di mascherine realizzate a Bondeno. La scelta di avviare la produzione viene spiegata da Andrea Previati, uno dei titolari di “Erian Confezioni”: «Eravamo di fronte alla scelta tra sospendere l’attività, con i relativi costi, oppure cercare nuove possibilità rispondendo anche ad un bisogno della collettività, cercando di trovare il giusto equilibrio con il lavoro dei nostri dipendenti, tale da garantire la sicurezza e la salute di tutti», sono le parole di Previati. «Stiamo realizzando mascherine semplici, di tipo ospedaliero, fatte in Tnt (“tessuto non tessuto”; ndr) e senza filtri particolari. Mettendoci in moto abbiamo trovato un’azienda che si è adoperata per farci avere le certificazioni necessarie. Ora – ragiona in prospettiva Previati – puntiamo solo sulla produzione, anche se potrebbe essere un’ipotesi contribuire allo smistamento delle mascherine, ma per arrivare a questo dovremmo aumentare i turni e, pensando alla salute dei dipendenti, non ci pare al momento possibile».

Al momento, lo stabilimento produce 4.200 mascherine al giorno, ma l’obiettivo è arrivare a quota 8.000 al giorno, compatibilmente con la tutela della salute dei lavoratori.

E alla domanda se in futuro le mascherine possano diventare una soluzione produttiva parallela all’alta gamma, Previati risponde che «per la prima volta ci siamo avvicinati a questo settore, modificando per sicurezza il nostro codice Ateco (codice che identificaun’attività economica; ndr). Valuteremo se si potrà continuare con due settori separati, finito questo perriodo, cercando di capire se anche ad emergenza sanitaria rientrata ci saranno margini  sufficienti rispetto ad altri Paesi che producono mascherine con costi minori di fabbricazione o impianti automatici. Siamo partiti solo da pochi giorni con la produzione e, per adesso, l’unicacosa che ci interessa è che i nostri dipendenti continuino a godere di buona salute».