
È il primo deposito dell’Alto Ferrarese
Ha preso ufficialmente vita il nuovo deposito archeologico di Stellata, primo dell’Alto ferrarese, situato nel seminterrato del museo Ferraresi della piccola frazione bondenese. Il traguardo raggiunto è motivo di grande orgoglio per la comunità locale, da molti anni attenta e attiva sul fronte dell’archeologia. A Bondeno, e più precisamente nelle frazioni di Pilastri e Burana, negli anni sono stati rinvenuti reperti provenienti dal Neolitico (fra i più antichi mai trovati in tutto il ferrarese, nella Terramara di Pilastri), e dall’epoca Romana, specialmente grazie agli ultimi scavi condotti a Burana.
«Il sito della Terramara di Pilastri nasce da una storia particolare – ha commentato il sindaco, Simone Saletti –: dal sisma del 2012, quando dalle macerie della distruzione emerse una nuova vita, lontanissima e sconosciuta, ma estremamente affascinante. Da allora, il Comune ha sempre sostenuto svariati anni di scavo, premiando e incentivando l’operosità dei tanti bondenesi che si sono appassionati sempre più all’archeologia. In rappresentanza di tutti i ragazzi e gli studiosi che hanno collaborato nel tempo, voglio ringraziare il presidente del Gruppo Archeologico di Bondeno, Simone Bergamini, per aver dato tanto alla comunità, partendo proprio dai più piccoli, con numerosi e affascinanti laboratori didattici». Proprio Simone Bergamini ha preso la parola mostrandosi estremamente soddisfatto per il traguardo raggiunto: «Ringrazio il Comune per il sostegno durante gli anni e mi complimento con la Sovrintendeza per aver saputo mostrare il volto umano dell’istituzione. Fino a ieri, per uno studioso era difficile accedere ai reperti provenienti da Bondeno e situati a Ferrara, ma adesso anche la ricerca scientifica troverà grande beneficio grazie alla storica apertura di questo deposito archeologico. Il deposito di Stellata non è e non sarà mai un ripostiglio – chiosa Bergamini –, ma un luogo idoneo e sicuro in cui custodire e studiare con cura i reperti collezionati, letteralmente incollato alla soprastante esposizione museale».
All’inaugurazione hanno preso parte anche Chiara Guarnieri, funzionaria della sovrintendenza, Giulia Guidorzi, archeologa, e Arianna Serafini, laureanda a Padova con una tesi sulla numismatica.