FRUTTETO ALLAGATO FERRARA MAGGIO 2023

La situazione nel ferrarese risente del permanere dei fenomeni piovosi, che si abbattono su terreni saturi d’acqua con problemi di sgrondo nelle affossature aziendali e nei canali della bonifica, lasciando in molti casi interi campi sotto uno strato d’acqua

Salgono a 300 milioni di euro i danni subiti dalle attività agricole e dalle infrastrutture in Emilia Romagna dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture. È quanto scrive il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida in occasione della nuova allerta rossa per il maltempo in Emilia Romagna dove l’alluvione ha interessato in particolare delle provincie di Bologna, di Forlì-Cesena, di Modena, di Ravenna, di Ferrara.

Il territorio – sottolinea la Coldiretti – è stato devastato da eventi meteorologici di elevata intensità che hanno determinato esondazione di corsi d’acqua e provocato rotture arginali con evacuazioni a causa degli allagamenti, che hanno interessato terreni a destinazione agricola di pregio con il lento deflusso dell’acqua rimasta nei frutteti che “soffoca” le radici degli alberi fino a farle marcire e il rischio di far scomparire intere piantagioni che impiegheranno anni prima di tornare produttive. Il tutto – precisa la Coldiretti – a breve distanza dall’altro evento meteorologico di inizio aprile quali grandine e gelate che ha colpito pesantemente le coltivazioni sempre sullo stesso territorio.

È necessario attuare interventi indifferibili diretti ad assicurare il superamento dell’emergenza e per questo chiediamo al Governo un intervento urgente per mettere in campo ogni azione utile finalizzata alla ripresa economica e produttiva delle imprese agricole che hanno subito danni dagli eventi metereologici indicati” scrive Prandini nel sottolineare che “è in gioco la sopravvivenza stessa di centinaia di imprese e delle lavoratrici e lavoratori che da esse dipendono“.

È stato certamente utile il primo intervento emergenziale deliberato tempestivamente dal Governo, a poche ore dai fatti. Ora, stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che da una prima stima superano i 300 milioni di euro per le attività agricole” conclude Prandini nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

“Appare sempre più urgente intervenire in maniera strutturata sulla gestione argini, controllo fauna e pulizia alvei fluviali, anche coinvolgendo gli agricoltori e semplificando la burocrazia che spesso rallenta la cura del territorio” conclude il presidente della Coldiretti. 

La situazione nel ferrarese risente del permanere dei fenomeni piovosi, che si abbattono su terreni saturi d’acqua con problemi di sgrondo nelle affossature aziendali e nei canali della bonifica, lasciando in molti casi interi campi sotto uno strato d’acqua che potrebbe portare all’asfissia delle piante e comunque ad uno stress che ne mette a repentaglio la produzione. Per questo occorre che si attivino strumenti straordinari di fronte a fenomeni intensi e ripetuti frutto del cambiamento climatico di fronte al quale occorre intervenire senza indugio per salvare le produzioni agricole e l’economia del nostro territorio.