
Martedì convocato a Bologna un incontro fra Regione, protezione Civile, Arpae, gestori del settore idropotabile, Atersir, Anbi e Cer e Autorità di distretto del Po per fare il punto e verificare quali interventi realizzare
La siccità preoccupa. E la Regione è pronta a chiedere al Governo lo Stato di emergenza nazionale. Un passo necessario per fronteggiare una situazione complessa dal punto di vista ambientale, che ha preoccupanti ricadute sul fronte delle produzioni agricole, ma non solo. Gli habitat naturali sono messi a dura prova e si registra anche una forte risalita del cuneo salino. In queste ore si sta già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita, affinché sia accolta da Palazzo Chigi.
La Regione già dall’inizio della prossima settimana, è pronta ad affrontare la situazione della preoccupante siccità che ha colpito l’Italia, e in particole le regioni padane dell’asta del Po.
Il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha condiviso con la Regione che la situazione è seria e problematica. Si è impegnato a portare la questione all’attenzione del Governo e in particolare dei ministri competenti, ed è già al lavoro in queste ore. Nel pomeriggio di martedì 21 giugno ha convocato, a Bologna, una cabina di regia ad hoc per gestire l’emergenza; qui saranno analizzati i dati aggiornati dell’Osservatorio del distretto del Po, che si riunisce lunedì, per avere una situazione ancora più chiara.
Assieme alla Regione – con i propri settori Ambiente, Protezione civile, Arpae e Agricoltura – a fare il punto della situazione e mettere in campo i primi interventi sono stati chiamati i gestori del settore idropotabile, Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi Idrici e rifiuti), Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari), Consorzio Canale emiliano-romagnolo e naturalmente anche l’Autorità di distretto del Po.
L’emergenza idrica per ora coinvolge principalmente l’attività irrigua del settore agricolo, comparto fondamentale per l’economia regionale, ma preoccupa anche il fronte idropotabile alla luce delle previsioni meteo delle prossime settimane. La forte siccità del Po potrebbe impattare con la capacità di approvvigionamento del canale emiliano-romagnolo che contribuisce anche alla fornitura della risorsa idropotabile della Romagna.
Anche il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, vicepresidente Anci E-R, si è detto favorevole alla richiesta al Governo dello Stato di emergenza nazionale. “Bene l’annunciata richiesta al Governo, da parte della Regione Emilia-Romagna, dello Stato di emergenza nazionale per la grave situazione legata alla siccità e agli effetti negativi che questa sta avendo su produzioni, lavoro, economia e ambiente. Esprimo soddisfazione per l’accoglimento del mio appello di ieri. Ora si proceda anche con una riunione urgente, con enti locali e tecnici, anche per studiare soluzioni strutturali a problemi che quest’anno stanno toccando punte di particolare gravità. Oltre a una risposta immediata al mondo dell’agricoltura sollecito anche una nuova strategia per la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua piovana e per l’efficientamento di una rete che spreca acqua. La situazione è di massima urgenza. Ai dati preoccupanti della crisi idrica, e alle conseguenze che porta con sé, si incrociano infatti, in un devastante mix, i problemi generati dall’impatto economico della guerra, aumento dei costi dell’energia in primis”.